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Roma, 30 ago. - "Quest'estate è accaduto quello che avevamo previsto, ovvero grandi carenze di organico. Se i Pronto Soccorso sono andati in una situazione di difficoltà è proprio per la carenza di personale, anche a causa di numerose situazione di sovraffollamento legate a particolari momenti che si sono verificati durante il periodo estivo, con poi anche episodi di violenza contro gli operatori sanitari". E' il bilancio del presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi.
"Ci sono poi state alcune regioni- aggiunge- che, in maniera significativa, hanno coperto i propri errori di programmazione, a volte davvero gravi, andando addirittura a cercare personale all'estero. Mi riferisco alla Calabria, che ha cercato medici cubani, e alla Puglia, che ha richiesto medici albanesi. In questo modo, però, gli organici degli ospedali non vengono incrementati in maniera regolare, sia per ciò che riguarda gli specialisti sul territorio, sia per quanto riguarda i medici di medicina generale".
Sul tema degli errori di programmazione e sul caso Calabria erano intervenuti nei giorni scorsi anche il vicepresidente dell'Omceo Roma, Stefano De Lillo (https://www.dire.it/18-08-2022/777853-medici-dallestero-de-lillo-omceo-errore-di-programmazione-sistema-sanitario-in-crisi), e la consigliera Maria Grazia Tarsitano (https://www.dire.it/23-08-2022/778910-omceo-roma-la-vicenda-dei-medici-cubani-in-calabria-fa-discutere-serve-confronto-su-strategia).
"Piuttosto- riprende quindi Magi- si preferisce stipulare contratti con associazioni, quindi una sorta di 'caporalato sanitario' che non ha nulla di regolare, anche formale, per quanto riguarda l'attività lavorativa. In questo modo si creano danni non soltanto di natura organizzativa all'interno dell'attività di tutti i giorni, ma non si tutela nemmeno in pieno la salute dei cittadini, i quali non sanno chi si trovano di fronte".
"Tra l'altro- incalza Magi- si tratta di soggetti che non sono abilitati all'esercizio della professione medica in Italia, e le Regioni fanno riferimento alla Legge sull'emergenza. Emergenza che, però, che non è più quella del 2020... Come Ordine ci siamo già confrontati su questa situazione, che sicuramente non agevoleremo qualora le cose non dovessero essere fatte in maniera regolare".
Secondo Magi non bisognava arrivare a una situazione simile. "Oggi- afferma- bisogna prendere atto di quanto sta accadendo, e cercare di evitare piuttosto che i giovani specialisti lascino l'Italia per andare all'estero. Per farlo, però, bisogna offrire loro contratti a tempo indeterminato, che costano molto meno di quelle convenzioni fatte proprio da Calabria e Puglia. Bisogna, quindi, garantire ai giovani medici di lavorare in Italia con stipendi adeguati e legati ai parametri europei".
"Nell'immediato- afferma poi Magi- si può utilizzare gran parte del personale, anche non specialistico, e magari indirizzarlo all'interno degli ospedali con attività di supporto dell'attività specialistica che si svolge nell'arco dell'attività quotidiana. Bisogna poi considerare le attività da organizzare anche in prospettiva, sia per quanto riguarda la formazione, sia di quella dei medici in genere, soprattutto le attività future delle borse specialistiche, garantendo anche le attività per l'emergenza-urgenza, che è andata in sofferenza prima di tutte".
Secondo Magi è fondamentale che le persone non si rechino in Pronto Soccorso per futili motivi. "Per questo- informa- basterebbe portare a 38 ore tutti gli specialisti ambulatoriali che in in questo momento in Italia hanno una media oraria di 21 ore settimanali. Così facendo, si andrebbe a potenziare le strutture territoriali specialistiche. Non solo. All'interno delle Asl, i cittadini potrebbero trovare quell'offerta specialistica che eviterebbe loro di andare al Pronto Soccorso e fare i conti con infinite liste d'attesa. Il risultato sarebbe un dimezzamento delle liste d'attesa stesse e una eliminazione di afflusso improprio negli ospedali".
Magi si sofferma, infine, su una cosa che potrebbe essere fatta momentaneamente, fino almeno a normalizzare la situazione, dunque fino al 2025. "Si potrebbe aumentare la possibilità, per i medici di medicina generale, gli specialisti ambulatoriali e i pediatri di libera scelta, di andare in pensione, se vogliono, a 72 o 73 anni. Questo garantirebbe la continuità di offerta ed eviterebbe di incrementare ora una carenza già elevata".
(Fde/ Dire)
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Di seguito il comunicato dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) sulla drammatica situazione delle strutture di emergenza-urgenza, nonostante l’abnegazione degli operatori dei Pronto Soccorso. Pazienti che devono essere ricoverati e che restano anche giorni in Pronto Soccorso, con alto rischio clinico, prima di ottenere il posto letto di cui avrebbero diritto fin da subito, la gestione degli stessi affidato sempre allo stesso personale del PS, il blocco, ormai cronico delle ambulanze: tutto ciò non può che portare a gravi ripercussioni sulla celerità e la tempestività degli interventi sia in PS che da parte degli operatori del 118 sul territorio.
Il presidente dei camici bianchi capitolini, Antonio Magi: “Pazienti a rischio. Basta una volta per tutte con la precarietà e le esternalizzazioni. Chiediamo ancora una volta l’intervento delle istituzioni competenti e il coraggio di risolvere in maniera strutturale la carenza di personale, potenziando il territorio, aumentando i posti letto disponibili, abbandonando per sempre contratti anomali e affidamenti esterni che non risolvono il problema ma ne amplificano inevitabilmente gli effetti negativi”.
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L’ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri esprime solidarietà e vicinanza a tutti i medici e gli operatori del Poliambulatorio San Felice, nel territorio del V distretto della Asl Roma2 in via degli Eucalupti 14, che oggi è stato oggetto di atti vandalici da parte di “no vax” che hanno imbrattato la struttura esternamente e internamente con scritte offensive e volgari.
L’Omceo di Roma esprime vicinanza e solidarietà al ministro della Salute Roberto Speranza anche lui vittima del vile attacco.
Il poliambulatorio è un presidio importante del quartiere sede di intensa attività sanitaria in favore della cittadinanza: dal centro vaccinale oggi regolarmente in servizio agli ambulatori specialistici, dsm, tsmre, disabili adulti, centrale covid, ambulatorio Stp, ambulatorio Cure Primarie etc.
L’ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri è, e sarà sempre accanto degli operatori sanitari. Scrivere frasi che equiparano gli operatori sanitari che tutelano la salute pubblica effettuando le vaccinazioni ai nazisti è un gesto grave e vile che non deve restare impunito.
Massima vicinanza alla azienda ed a tutti i medici. È deprecabile ed insopportabile questa scomposta e aggressiva attività no vax che offende quanti stanno offrendo tutta la loro professionalità garantendo con abnegazione la tutela della salute pubblica.
Auspichiamo che le forze pubbliche, prontamente intervenute, possano tempestivamente individuare i colpevoli di questi volgari atti.
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L’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri rende noto di aver avviato le procedure legali, in tutte le sedi amministrative, civili e penali nei confronti di chi ha diffuso, e continua a diffondere, inaccettabili e false notizie sul web, sui social e su alcuni organi di stampa che senza verificarne preventivamente la provenienza e l’attendibilità, le hanno pubblicate.
Tutto questo si è reso necessario per tutelare l’immagine dell’Ente, quella dei propri consiglieri e delle migliaia di iscritti che tutti i giorni, con il loro comportamento, salvaguardano la salute pubblica nel rispetto dell’etica professionale, delle leggi dello Stato e delle norme del codice di deontologia professionale.
Un conto è manifestare con modalità legittime le proprie ragioni e il dissenso, altra cosa è screditare l’Istituzione ed i suoi componenti con la menzogna.
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Roma, 15 giu. - "Appoggio quanto le 30 società scientifiche Fossc stanno portando avanti. In 10 anni sono stati tagliati 25mila posti letto a livello nazionale per non parlare poi della situazione molto grave in cui versano gli ospedali per la mancanza di personale che pesa sui medici dovuta ai pensionamenti. Molti dei quali prevedibili e per i quali non sono stati previsti nuovi concorsi propedeutici ad altre assunzioni. E poi l'altro grande problema da analizzare risiede nel fatto che molti colleghi ospedalieri oggi si dimettono o anticipano il momento della pensione perchè l'attività lavorativa è diventata troppo dura. Questo è sempre il risultato della carenza di personale che genera giornate e turni di lavoro infiniti e una mole enorme, in termini di responsabilità professionale. Siamo davvero assistendo a un burnout dei colleghi ospedalieri". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, alla conclusione della conferenza stampa organizzata da Fossc dal titolo il 'Servizio sanitario: la rinascita del sistema parta dagli ospedali'.
"Gli ospedali e i Pronto Soccorso negli ultimi anni- prosegue Magi- vengono letteralmente assaltati perchè è venuto meno il filtro rappresentato dai Mmg e dagli specialisti ambulatoriali sul territorio che è in crisi, anche qui per la mancata sostituzione di chi è andato in pensione. Un altro motivo che genera nuova pressione sugli ospedali, ancora di più dopo gli anni di pandemia, è la riduzione delle attività di prevenzione e screening a livello nazionale- ha sottolineato Magi- e questo fa sì che al paziente venga diagnosticata la malattia in fase più avanzata, che richiede spesso a quel punto l'ospedalizzazione con un dispendio anche maggiore in termini di costi per il Ssn".
"E ancora, il territorio è in crisi- ha aggiunto il presidente dell'Omceo Roma- perchè intere zone metropolitane importanti e quartieri non hanno i medici di famiglia in numero proporzionale agli abitanti. Manca anche un'assistenza specialistica sul territorio, perchè è saltato il meccanismo di sostituzione del personale. I medici che lavorano peraltro nel Ssn continuano ad avere una media oraria settimanale di 20 ore quando invece la loro convenzione prevede anche l'estensione a 38 ore settimanali di lavoro. Non si capisce la politica che si sta portando avanti e che non favorisce il paziente-cittadino".
"Bene potenziare- ha detto il presidente Omceo Roma- l'attività ospedaliera in termini di posti letto, elevare il numero dei medici all'attivo e potenziare veramente il territorio che deve fare da filtro affinchè l'ospedale non affoghi. La maggioranza dei pazienti non ha necessità di ricovero, possono essere curati a casa, ma se manca il territorio questi si rivolgeranno e graveranno sempre più sull'ospedale".
"Come Ordine dei medici di Roma ritengo utile la proposta lanciata oggi da Fossc e cioè di convocare un tavolo di lavoro comune per affrontare i problemi gravi e come Omceo parteciperei volentieri a questo tavolo insieme alle società scientifiche e alle organizzazioni sindacali per trovare con le Istituzioni delle soluzioni percorribili e che possano risolvere le problematiche che abbiamo", ha concluso Magi.
(Mco/ Dire)
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Roma, 25 mag. - "Stiamo vedendo che esiste una tendenza ad andare in pensione anche anticipata: tra tre anni avremo la metà del personale oggi esistente in servizio". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, intervistato da Gerardo D'Amico all'interno della trasmissione 'Basta la salute' su RaiNews24, che andrà in onda questa sera alle 21.45.
Ma come si coniuga la carenza dei medici con il Pnrr che sta disegnando una nuova sanità? "Se non interveniamo immediatamente, chiaramente avremo delle risorse umane molto 'risicate'- ha risposto Magi- questo non fa pendant con il Pnrr, per cui ci sono dei soldi europei che arrivano ma sulle strutture, sul mattone, o sulle attrezzature anche di telemedicina. Però se all'interno di queste strutture che dobbiamo costruire, parlo delle case o degli ospedali di comunità, o dietro a queste attrezzature non abbiamo personale, diventeranno delle 'cattedrali nel deserto'. Il centro della sanità non sono le strutture, ma i professionisti".
RECORD ATTESTATI BUON COMPORTAMENTO, 500 IN 4 MESI - "Quest'anno- ha detto poi Magi- abbiamo fatto un 'bel' record: in quattro mesi abbiamo consegnato ben 500 attestati di buon comportamento professionale. Servono a quei giovani medici, ma anche ai meno giovani, che chiedono di andare a lavorare all'estero". Ma perché se ne vogliono andare dall'Italia? "Perché non trovano un lavoro attrattivo all'interno del Servizio sanitario nazionale- ha concluso il presidente dell'Omceo Roma- ci sono dei problemi di natura organizzativa e anche un problema di retribuzione economica".
(Red)
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L’Assemblea dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma, svoltasi sabato 30 aprile presso l’Hotel Marriott, ha approvato ad ampia maggioranza il conto consuntivo 2021 e il bilancio preventivo 2022.
Sono stati oltre 800 i medici iscritti che si sono registrati per votare, segno questo di grande partecipazione. L’Assemblea oltre ad approvare i bilanci per alzata di mano, come di consuetudine, ha ascoltato la relazione di natura politica del Presidente Antonio Magi e le relazioni tecniche del Tesoriere, Guido Coen e del Presidente del Collegio dei Revisori, Leonardo Carletti.
Diversi anche gli interventi degli iscritti che hanno portato a conoscenza dell’assemblea criticità e problematiche. Ogni contributo è stato ascoltato con attenzione dai consiglieri dell’Ordine e le tematiche, ha assicurato il Presidente, saranno prese in carico nel tentativo, per quanto possibile, di essere risolte.
L’intero Consiglio dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma ringrazia tutti i medici iscritti che hanno partecipato all’Assemblea.
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“Lo scorso febbraio – spiega Valentina Grimaldi, consigliera Omceo di Roma e pediatra – in un precedente comunicato avevamo reso noto che molti pediatri romani si erano rivolti al nostro Ordine per aver ricevuto nella propria casella di posta elettronica una comunicazione da parte di un’associazione autodefinita ‘social-spirituale’ che minacciava diffide legali ai pediatri impegnati nella campagna vaccinale e nella lotta contro il Covid19.
Nella comunicazione si intimava ai pediatri a ‘non somministrare il vaccino anti Covid-19 di qualsiasi marca e tipo ai bambini in età pediatrica’ considerato ‘illegittimo e nocivo’ pena - si leggeva ancora - ‘future e sicure prossime conseguenze in ambito civile e penale.
“La suddetta associazione – aggiunge la Grimaldi – in quest’arco di tempo, da febbraio ad oggi, ha continuato ad inviare le stesse minacce via pec a tutti i pediatri, prevalentemente a quelli che operano sul territorio ed alcuni di noi hanno ricevuto anche due o tre e-mail dagli stessi contenuti deliranti.
“Tenuto conto delle numerosissime segnalazioni che sono giunte all’Ordine da parte di pediatri minacciati, vogliamo rassicurare questi colleghi di essere intervenuti sul caso attivando tutte le iniziative di competenza con il coinvolgimento delle Autorità preposte necessarie a tutelare i colleghi.
“Fin dall’inizio di questa triste vicenda – conclude Antonio Magi, presidente Omceo Roma – come Ordine abbiamo preso a cuore la situazione facendo tutto quanto è in nostro potere per tutelare i nostri colleghi ed esser loro vicini, consapevoli di come, in questo particolare momento, sia più che mai importante la collaborazione ed il lavoro di squadra”.
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Tra conferme e nuove nomine l’Omceo capitolino si augura che la sanità del Lazio insista nel percorso di risanamento intrapreso in questi anni.
“Voglio fare gli auguri di buon lavoro ad Angelo Tanese, confermato alla guida dell’Asl Roma 1; a Cristiano Camponi, nominato direttore generale dell’Asl Roma 6, a Francesco Vaia, confermato nel ruolo di Direttore generale dell’Istituto sperimentale Lazzaro Spallanzani e a Narciso Mostarda nominato direttore generale presso l’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini”.
Così il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, Antonio Magi, commenta le nomine dei DG fatte in questi giorni dalla Regione Lazio.
“In questi due anni particolarmente difficili, contraddistinti dalla pandemia e dalla campagna vaccinale, ho avuto modo di lavorare con loro e di constatarne le capacità organizzative e manageriali.
“Allo stesso tempo – conclude Magi – voglio ringraziare la commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare della Regione Lazio e l’assessore regionale alla Sanità e integrazione Socio-Sanitaria, Alessio D’Amato, sperando queste nomine si inseriscano in un percorso, già iniziato, di rilancio del Ssr del Lazio”.
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Roma, 30 mar. - "Abbiamo una situazione epidemiologica che è abbastanza sotto controllo. La curva dei nuovi contagi sta rallentando anche sotto l'aspetto numerico. Nel Lazio non si registrano situazioni di particolare gravità, quindi gli ospedali non sono in una situazione di difficoltà. Dunque, vivere la vita tranquillamente ma, allo stesso tempo, essere prudenti perchè, purtroppo, la pandemia non è finita e abbiamo comunque ancora centinaia di morti di Covid al giorno e quindi, ovviamente, dobbiamo stare attenti". Lo afferma il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, alla vigilia della fine dello stato d'emergenza Covid per tutta Italia.
"È evidente che avessimo una situazione di maggiore copertura vaccinale saremmo ancora più tranquilli- aggiunge- ma come sistema Paese siamo soddisfatti. Abbiamo infatti una copertura vaccinale molto alta e migliore di tanti altri Stati. Dunque, viviamo bene questa fine emergenza ma viviamola sempre con la necessaria prudenza".
"Anche perchè- tiene a sottolineare il presidente dell'Omceo Roma- è interesse di tutti evitare di trovarci in una situazione sanitaria complessa".
Magi si rivolge poi a quanti sono a rischio infezione da Covid, affermando che "ai più fragili, alle persone che hanno patologie direi di stare sempre molto più attente", e si sofferma sul dispositivo di protezione che tutto il mondo, Italia compresa, ha imparato a conoscere con la comparsa del Coronavirus: "Fino a quando non ci sarà una situazione differente, indipendentemente dagli obblighi, ritengo che nei luoghi chiusi sia comunque il caso, per prudenza, di indossare la mascherina, uno dei presidi più importanti che abbiamo avuto.
Faccio anche notare che quest'anno l'influenza non ha fatto la propria comparsa proprio grazie all'uso della mascherina" conclude il presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
(Fde/ Dire)
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Roma, 29 mar. - Come stanno rispondendo i medici romani e del Lazio all'arrivo in Italia dei profughi ucraini? È lecito preoccuparsi della eventuale comparsa di malattie come la tubercolosi, considerando che l'Ucraina è uno dei Paesi con il livello di vaccinazione più basso? Ne ha parlato il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi. "Tutti i medici sono stati allertati- ha affermato- e ci comporteremo come abbiamo sempre fatto, perchè ogni cittadino, ogni uomo, ha diritto ad essere seguito a livello sanitario e ha diritto ad essere curato in presenza di patologie".
"Dunque- ha sottolineato il presidente Omceo Roma- quando prenderemo in carico questi pazienti, queste persone che arrivano in Italia dopo essere state costrette ad andare via dal proprio Paese a causa della guerra, saremo pronti a verificare e a mettere in campo tutte le misure necessarie, come d'altronde facciamo da tempo anche per gli altri immigrati".
"Allo stesso tempo- ha dichiarato poi Magi- il nostro compito sarà anche quello di evitare che si verifichino situazioni che possano interessare la nostra comunità, la nostra società. Ecco perchè i medici, si prenderanno cura di tutti i pazienti in maniera uguale, indipendentemente dalla provenienza o dal grado sociale, garantendo alla popolazione la tranquillità sanitaria. È chiaro che facendo discriminazioni, tutto questo non si otterrebbe. Per noi, dunque, cambia poco il fatto che chi arriva in Italia sia di nazionalità ucraina, perchè come medici dobbiamo fare il nostro lavoro e dobbiamo garantire loro, ma anche a tutti i cittadini italiani, la maggiore sicurezza sanitaria possibile".
Per quanto riguarda la tubercolosi, Magi ha ricordato che in Italia questa malattia è già presente e ha affermato che "non c'è motivo di un maggiore allarme perchè la stiamo monitorando".
Magi ritiene però che non si tratti di un problema di tubercolosi, quanto piuttosto di una questione legata alla mancanza di vaccinazioni. "I bambini- ha spiegato- non hanno le vaccinazioni obbligatorie come invece abbiamo noi. I nostri bimbi ce l'hanno, quindi su di loro possiamo stare tranquilli proprio perchè sono stati vaccinati. Chiaramente cercheremo di vaccinare anche i loro, proprio per dare le coperture di cui hanno bisogno".
Secondo il presidente dell'Ordine dei medici di Roma la motivazione va cercata, però, non solo nelle scelte individuali. "In Italia possiamo fare affidamento su una cosa meravigliosa, che è il nostro Servizio sanitario nazionale, mentre la popolazione ucraina non può contare su un servizio sanitario altrettanto valido. È una situazione completamente differente", ha concluso.
(Fde/ Dire)
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Roma, 16 mar. - "Tutto ciò che riguarda l'intelligenza artificiale e la e-health in genere è un argomento di estrema attualità. Si tratta di temi che cambieranno i paradigmi della medicina attuale e del rapporto medico-paziente. Questo, però, va normato. Non può essere liberalizzato senza un minimo controllo che assicuri al cittadino e a chi usufruisce di questi servizi la massima qualità delle prestazioni e la certezza che dietro tutto questo ci sia un professionista che possa in qualche modo controllarlo e garantire il risultato". Lo ha affermato il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, intervenuto alla tavola rotonda 'Il ruolo dell'analisi vocale nel riconoscimento delle patologie-prospettive del digital healthcare', organizzata dall'Ordine degli ingegneri della provincia di Roma nell'ambito dell'evento 'L'ingegneria e l'intelligenza artificiale al servizio della medicina: dal Covid-19 all'Alzheimer'.
"Nuovi strumenti- ha aggiunto il presidente dell'Omceo Roma- sono molto utili e necessari per il progresso, ma devono, appunto, essere un elemento di aiuto per il medico, rispondere alle nostre necessità, e non andare a sconvolgere l'attività.
Accade infatti che il medico o chi usufruisce del software si debba adattare, mentre deve essere il contrario. Il software, infatti, se non viene programmato per rispondere alle esigenze reali non serve a semplificare le cose, ma le va a complicare".
"L'informatica è importante- ha precisato Magi- da radiologo ci lavoro ogni giorno e ne sono consapevole, ma ogni volta che si deve sostituire il software è una tragedia. E generalmente il nuovo software funziona peggio di quello usato in precedenza.
Bisogna quindi prevedere un'intelligenza artificiale che si interfacci con l'operatore, che sia funzionale e che possa autoprodurre un software che si adatta all'utilizzatore. Questa potrebbe essere davvero un'ottima modalità di utilizzo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale", conclude.
(Fde/ Dire)
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“In queste settimane – spiega Valentina Grimaldi, pediatra e consigliere Omceo Roma – molti pediatri romani si sono rivolti al nostro Ordine per aver ricevuto nella propria casella di posta elettronica una comunicazione da parte di un’associazione autodefinita ‘social-spirituale’ che minaccia diffide legali ai pediatri impegnati nella campagna vaccinale e nella lotta contro il Covid19.
“Nella comunicazione si intimano i colleghi a ‘non somministrare il vaccino anticovid di qualsiasi marca e tipo ai bambini in età pediatrica’ considerato ‘illegittimo e nocivo’ pena - si legge ancora - ‘future e sicure prossime conseguenze in ambito civile e penale.
“Il linguaggio – aggiunge Grimaldi – inappropriato ed errato della lettera, i toni deliranti, nonché l’assoluta mancanza di fonti e riferimenti scientificamente validi, confermano la totale incongruenza dei messaggi contenuti nel comunicato.
“Il presidente dell’Ordine Provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, Antonio Magi, ha colto il bisogno di tutela manifestato dai colleghi pediatri e, per tutelare i propri iscritti e diffidare chiunque a minacciarli, sta esaminando attentamente la questione sia con l’ufficio legale ordinistico che con l’ordine degli avvocati”.
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Roma, 17 feb. - "Non è vero che ci sono 2.000 medici no-vax, è vero invece che su 47mila iscritti all'Ordine di Roma e provincia ci risultano 1.000 colleghi che devono chiarire la loro posizione e sui quali stanno partendo le verifiche, e non perché questi medici siano contro il vaccino ma perchè potrebbero averlo fatto all'estero o potrebbero lavorare fuori dall'Italia o, cosa ancora più probabile, aver contratto il virus nelle ultime settimane, com'è capitato a centinaia di migliaia di italiani". E' Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, a sgombrare il campo dalle false notizie su 2.000 presunti medici no-vax, come riportato da alcuni giornali.
"L'Ordine dei medici di Roma- spiega- si è dovuto dotare di una procedura chiara secondo le leggi vigenti e di alcune persone contrattualizzate ad hoc, per poter analizzare tutte le posizioni dei colleghi che ad oggi sono risultati inadempienti all'obbligo. Ma è un brutto segnale quello che si è voluto mandare alla cittadinanza, sostenendo che vi fossero tanti medici, per lo più professionisti, privi di vaccino: è un dato non suffragato dalla realtà e che spaventa le persone".
"Lunedì ci sarà un Consiglio dell'Ordine proprio per avviare la procedura di controllo e avviso verso tutti i colleghi, che avranno 5 giorni per chiarire la propria posizione. Sempre lunedì avremo anche l'incrocio dei dati del green pass e quelli dell'anagrafe vaccinale e finalmente avremo i numeri corretti dei medici da controllare, che non sono numeri di no-vax. Soltanto al termine di tali procedure sapremo quanti sono effettivamente i colleghi non vaccinati e per quali motivazioni. Fare corretta informazione è importante" chiosa Magi.
(Org/ Dire)