Italian Resuscitation Council (IRC), società scientifica senza scopo di lucro riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare ha eletto i membri del consiglio direttivo: Andrea Scapigliati è il nuovo presidente; Silvia Scelsi, presidente uscente, rimane nel consiglio nel ruolo di ‘past president’ 

Bologna, 5 dicembre 2023 – L’Assemblea dei Soci IRC, tenutasi in occasione del Congresso di Vicenza dell’ottobre scorso, ha eletto i membri del Consiglio Direttivo 2023-2025: Alberto Cucino (coordinatore comitato scientifico), Nicola Dargenio, Samantha Di Marco (coordinatore comitato formazione), Katya Ranzato (segretario), Claudia Ruffini (vice presidente), Andrea Scapigliati (presidente), Silvia Scelsi (Past President), Davide Silvagni e Cristina Sorlini

Il neoeletto consiglio direttivo di IRC (Italian Resuscitation Council), società scientifica senza scopo di lucro accreditata al Ministero della Salute, che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare, ha attribuito le cariche al suo interno nominando Andrea Scapigliati nuovo presidente.Medico anestesista e rianimatore, Andrea Scapigliati è stato vice presidente di IRC negli ultimi due anni e aveva già ricoperto la carica di presidente di IRC nel biennio 2017-2019.Succede a Silvia Scelsi, Direttore del Dipartimento delle professioni sanitarie dell'Istituto pediatrico Giannina Gaslini di Genova che ha guidato IRC dal 2021 e che rimane in Consiglio direttivo con il ruolo di “past president”. 

Andrea Scapigliati, neo-presidente di IRC ha osservato: “Nel solco tracciato dall’ottimo lavoro svolto da Silvia Scelsi, l’attività di IRC sarà orientata nei prossimi anni alla collaborazione con i Ministeri impegnati nell’attuazione della legge 116/21 che prevede anche l’introduzione della formazione obbligatoria alla rianimazione cardiopolmonare a scuola. Saranno portati avanti progetti di ricerca nazionali ed internazionali in questo ambito insieme e nuove iniziative per la diffusione della formazione sul primo soccorso anche nelle scuola guida. Particolare attenzione sarà posta, inoltre, alla ristrutturazione della rete formativa per chi non esercita una professione sanitaria e all’insediamento della Consulta per la Catena della Sopravvivenza e al coinvolgimento dei laici nell’associazione, oltre che alle nuove proposte formative per la gestione del trauma”. 

Andrea Scapigliati è professore aggregato dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione all’Università Cattolica del S. Cuore e responsabile dell’Unità Operativa Semplice (UOS) di Terapia Intensiva cardiochirurgica del Servizio di Cardioanestesia e Terapia Intensiva cardiochirurgica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, IRCCS di Roma. E’, inoltre, Fellow di European Resuscitation Council (ERC), Società scientifica europea che riunisce esperti in rianimazione cardiopolmonare. 

La vice presidente di IRC, Claudia Ruffini, è anestesista rianimatore, responsabile SS Maxiemergenze e coordinamento mezzi di soccorso avanzato per il territorio / Servizio di anestesia e rianimazioneASST Fatebenefratelli-Sacco / P.O. Luigi Sacco-Polo universitario di Milano; Il coordinatore del comitato scientifico di IRC, Alberto Cucino è anestesista rianimatore presso UO Anestesia e Rianimazione 1, Ospedale S. Chiara, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari delle Provincia Autonoma di Trento, Samantha Di Marco è responsabile Area Dip. Emergenza Accettazione, Azienda Sociosanitaria Ligure 5 di La Spezia; Segretario di IRC, Katya Ranzato è referente Area gestione professioni sanitarie, IRCCS Gruppo MULTIMEDICA, presidio Sesto San Giovanni, Milano. I consiglieri di IRC sono: Nicola Dargenio, medico al Dipartimento Emergenza Urgenza / SET 118 ASL BT; Davide Silvagni, dirigente medico, specialista in pediatria - UOC Accettazione Pronto Soccorso Pediatrico Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona; Cristina Sorlini, Consultant Community emergency medicine - Barking Havering Redbridge University Hospital, London UK - Physician Response Unit Fellow - London’s Air Ambulance. 

IRC (Italian Resuscitation Council) – società scientifica senza scopo di lucro, accreditata al Ministero della Salute, che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare. Si occupa di ricerca e divulgazione scientifica, formazione e campagne di informazione, prevenzione e sensibilizzazione. IRC coinvolge medici di diverse discipline e infermieri attivamente impegnati nel settore della rianimazione cardiopolmonare intra ed extra ospedaliera. L’attività di IRC si integra con quella di analoghe associazioni italiane e straniere e in modo particolare con quella di European Resuscitation Council. IRC in media organizza ogni anno 10.000 corsi BLSD (Basic Life Support/Defibrillation) formando oltre 120.000 persone.  

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COMUNICATO STAMPA

 

 

“Creare le condizioni di lavoro migliori per gli operatori sanitari, offrire la possibilità di crescere a livello professionale con un’organizzazione che guardi al medico di oggi che è prevalentemente donna e giovane”. Così il Presidente Omceo di Roma Antonio Magi intervenendo all’inaugurazione di Welfair

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Questa mattina il presidente dell’Omceo di Roma, Antonio Magi, ha partecipato all’inaugurazione di Welfair, la fiera del fare sanità, il cui intento è far incontrare gli amministratori della governance pubblica, esponenti delle società scientifiche mediche, le grandi aziende della tecnologia affinché possano confrontarsi sui singoli processi che li vedono coinvolti ai diversi livelli della filiera sanitaria.
La manifestazione, in corso presso la Fiera di Roma fino a venerdì20 ottobre, prevede per la giornata di giovedì 19 ottobre un panel dedicato all’Omceo capitolino. Tema dell’incontro “Il benessere dei professionisti sanitari per una sanità di valore: analisi e proposte dell’Ordine dei Medici-chirurghi e Odontoiatri della provincia di Roma”.

Il presidente Magi nel corso del suo intervento ha fatto punto della situazione parlando dei medici che lavorano principalmente all’interno del Ssn “Entro il 2025 andrà in pensione un terzo del personale sanitario a questi poi sono da aggiungere quelli che stanno andando via e i giovani che attualmente vedono con difficoltà il loro futuro professionale all’interno del Ssn”.

Quindi – ha aggiunto il presidente Omceo – è necessario rendere attrattivo il sistema. Oggi la sanità, specie quella giovanile, è per lo più femminile e questo comporta una presa d’atto necessaria affinché il Ssn cambi per adattarsi maggiormente alle mutate esigenze poiché l’organizzazione così com’è è pensata al maschile e questo deve cambiare anche in termini di sicurezza e tranquillità.
Dobbiamo poi trattenere le nostre giovani colleghe e colleghi che stanno andando a lavorare all’estero. Come si fa? Le risorse sappiamo sono quelle che sono, ma ci possono essere altre soluzioni poiché non è soltanto un problema di retribuzione anche se questo è importante. Importante è anche la modalità di lavoro, ci sono colleghi sovraccaricati di lavoro, veniamo dal Covid, i medici si sentono sottopressione dobbiamo agevolare la professione”.

In sostanza – è l’esigenza di Magi – dobbiamo mettere l’accento sul personale che è e resta centrale. Sono convinto che si stia iniziando a lavorare in questo senso, il rinnovo dei contratti e delle convenzioni, anche se è solo l’inizio, va in questa direzione.
Quindi in conclusione è necessario creare le condizioni di lavoro migliori per gli operatori sanitari, offrire la possibilità di crescere a livello professionale con un’organizzazione che guardi al medico di oggi che, come ho detto in precedenza, è prevalentemente donna e giovane”.

COMUNICATO STAMPA

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Roma, 27 set. - La rinnovata Aula 'Roberto Lala' dell'Omceo Roma ha ospitato l'incontro dal titolo 'La responsabilità medica: i professionisti propongono e le istituzioni ascoltano', che ha affrontato il tema della depenalizzazione della condotta medica mettendo a confronto le opinioni di magistrati e professionisti della sanità. "Abbiamo avuto la possibilità di ospitare la Commissione Nordio e il presidente Adelchi d'Ippolito- ha detto il presidente dell'Ordine dei medici della Capitale, Antonio Magi- che in un'aula gremita ha spiegato ai colleghi cosa stia facendo la Commissione".

Al dibattito, oltre a Magi, hanno partecipato appunto Adelchi d'Ippolito presidente della Commissione ministeriale per lo studio e l'approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, Brunello Pollifrone presidente Cao Omceo Roma, Antonella Polimeni rettore Università La Sapienza, Paolo Nesta presidente dell'Ordine degli Avvocati della provincia di Roma.

"Questo è per noi un argomento molto importante- ha detto ancora il presidente dei camici bianchi capitolini- faceva parte del programma del Consiglio dell'Ordine. È un tema che stiamo portando avanti, stiamo cercando di capire come evitare che i colleghi siano messi sotto pressione da un'azione legale di tipo penale da parte di pazienti che, attraverso questa, mirano in realtà a ottenere risarcimenti. Anche perché i numeri dicono che circa il 95% dei casi finisce con una assoluzione. Un medico, a causa di questa attività penale, vede però lesa la propria immagine professionale, soprattutto a causa della lunghezza dei processi; tutto ciò genera paure che il medico non dovrebbe mai avere, in quanto chiamato a lavorare a mente libera per aiutare i cittadini e dare loro giuste risposte sanitarie".

Tante le questioni emerse, con il confronto che ha evidenziato anche la necessità di rivedere il corso di laurea in Medicina e migliorare il rapporto e la comunicazione medico-paziente, anche perché, è stato sottolineato da più voci, il tempo di ascolto è tempo di cura. E poi il delicato capitolo dei Ctu, che devono avere la competenza e l'esperienza almeno pari a quelle del collega che dovranno giudicare, oltre a rafforzare la loro terzietà.

L'evento è stato trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube dell'Omceo Roma (dove è possibile rivederlo) e ha inaugurato la 'nuova' Aula intitolata a Roberto Lala, riaperta dopo i lavori di ristrutturazione e modernizzazione. "Una sala- ha sottolineato Magi- che permetterà di fare corsi di formazione e di organizzare eventi di confronto con il supporto della tecnologia. Una sede che dà quella immagine professionale che merita l'Ordine dei medici di Roma, il più numeroso e importante in Italia e in Europa".

(guarda l'intervista completa a Magi)

(Red)

Roma, 15 set. - "Non sono favorevole all'eliminazione del numero chiuso: il numero di accessi deve essere programmato e proporzionato ai bisogni. Ma soprattutto, dobbiamo fare in modo che, dopo la formazione, i medici rimangano in Italia". Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma, è intervenuto così alla trasmissione radiofonica 'Gli Inascoltabili' in merito al dibattito sui test di Medicina.

"Il numero dei medici in Italia attualmente non è sufficiente a coprire i bisogni- ha spiegato- ma il problema non è solo il numero: purtroppo in Italia, specie nel servizio sanitario nazionale, non c'è attrattività, e molti colleghi vanno all'estero. Quindi se aumentiamo solo il numero degli iscritti - com'è stato fatto quest'anno, perchè ci sono 2.400 posti in più - non risolviamo il problema. Spero ci sia una riforma che renda il Servizio sanitario nazionale più attrattivo, altrimenti formiamo medici a spese nostre e poi li mandiamo all'estero".

Un costo, quello della formazione di un medico, che si aggira attorno ai 150mila euro. "E dal 2000 ad oggi abbiamo mandato all'estero 180mila medici- ha aggiunto Magi- solo l'anno scorso erano 5mila".

Il rischio, quindi, potrebbe essere più che altro quello di far entrare troppi studenti. "Oggi le università non sono in grado di accogliere un numero eccessivo di persone: ne risentirebbe la formazione di questi professionisti- ha sottolineato il presidente dell'Omceo Roma- quindi il problema è riuscire a formarli nel modo migliore e far fare pratica a tante persone". Ma alla base della selezione, secondo Magi, deve esserci anche un'altra modalità di test. "Il test dovrebbe essere alla fine del percorso scolastico", ha detto, e i contenuti selezionati diversamente: "Sapere il nome di Miss Italia del 2020 non può essere utile per entrare a Medicina", ha concluso.

(Red)

Roma, 13 set. - "Sicuramente siamo in una situazione in cui i casi di positività al Covid stanno aumentando in maniera importante ma a livello clinico mi sento di dire che la 'prognosi è tranquilla'. Il virus è simile a una influenza. E visto che l'influenza può causare problemi ad anziani e fragili, ecco che bisogna prestare attenzione alle categorie più a rischio". Così Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma che ha fatto il punto sull'aumento dei contagi da Sars-CoV-2 in Italia.

"Non sono affatto preoccupato- ha dichiarato all'Adnkronos Salute- perché dalle notizie che arrivano dal ministero della Salute le varianti in circolazione nel nostro Paese sono tranquille. Tuttavia, dobbiamo monitorare la sintomatologia per capire quante persone tra i positivi possono aver bisogno del ricovero in ospedale. Comunque, ripeto, il messaggio che deve arrivare ai cittadini è che la situazione è sotto controllo - sottolinea - Unica variante che ci preoccupa è Pirola, ma solo perché non abbiamo dati certi, visto che in Italia non è ancora arrivata. Quelle attualmente in circolazione, vanno monitorate per capire se rimangono tranquille o se c'è il rischio che peggiorino".

No a pregiudizi sulla "mascherina, è certamente una protezione in più per anziani e fragili. Non è obbligatorio indossarla- ha concluso - ma se una persona si sente di farlo, se ha paura di prendersi il Covid, è bene che la metta. Nelle scuole al momento non ce n'è bisogno".

(Red)

“L’Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri in merito alla vicenda legata alla scomparsa del noto giornalista Andrea Purgatori, su cui sta indagando la magistratura, invita tutti ad abbassare i toni e ad attendere gli sviluppi dell’inchiesta che è appena iniziata”.

A parlare è il presidente dell’Omceo, Antonio Magi, il quale ricorda come l’Ordine stia seguendo con “attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione”.

Mentre la magistratura svolge le necessarie indagini per cercare di capire cosa sia successo ritengo opportuno invitare tutti ad un profilo di riserbo senza lasciarsi andare a dichiarazioni e conclusioni affrettate”.

Il Presidente dei medici romani esprime la solidarietà personale e dell’Omceo che presiede al collega aggredito presso la struttura del litorale romano ma si chiede anche quanti altri episodi il sistema è disposto a tollerare prima che il “meccanismo” si rompa definitivamente.

TESTO COMUNICATO STAMPA

Di seguito il comunicato stampa relativo all'odierno incontro tra i vertici dell’Ordine capitolino dei medici e il candidato alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca. Risorse, liste d’attesa, posti letto, sanità del territorio, accessi ai pronto soccorso, informatizzazione e telemedicina i temi principali oggetto di confronto.

COMUNICATO STAMPA

Di seguito il link al comunicato stampa diffuso in data odierna relativamente all'ennesima aggressione nei confronti di un collega in servizio.

TESTO COMPLETO COMUNICATO STAMPA

Nella giornata di ieri il presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio, Federico Conte, e il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, Antonio Magi, hanno stipulato un protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare la collaborazione tra le due categorie, sia nella pratica sanitaria che nell’ambito delle relazioni istituzionali. La firma è avvenuta alla presenza dell’assessore alla Sanità e all’integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.....LEGGI COMUNICATO COMPLETO

Percorsi formativi specifici, collaborazioni istituzionali multidisciplinari (di carattere sanitario, sociali e socio assistenziale), attenzione al mondo femminile e alle sue necessità. Su queste tre linee d’indirizzo si muove l’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per ribadire l’attenzione nei confronti delle donne e la condanna verso ogni atto di violenza sia fisica che psicologica.

 

L’Ordine dei medici di Roma è da sempre sensibile alle tematiche di genere e al drammatico tema della violenza contro le donne, i minori e i soggetti fragili.
In proposito vogliamo ricordare il contributo dato dalla nostra Istituzione al Senato durante le fasi di approvazione della legge 19 luglio 2019, n. 69 meglio nota come “Codice Rosso” (legge a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti), sottolineando la necessità di appositi percorsi formativi sui “segnali precoci di allarme”.....CONTINUA

 

TESTO COMPLETO DEL COMUNICATO

Dichiarazione congiunta del Presidente dei medici di Roma, Antonio Magi e del Presidente degli infermieri di Roma, Maurizio Zega

TESTO COMUNICATO STAMPA

Roma. 21 settembre 2022.  “Quanto accaduto lunedì scorso presso il pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo è molto grave ma è solo l’ennesimo episodio di violenza che, pur senza il coinvolgimento diretto di operatori sanitari, dimostra l’importanza e l’urgenza di tornare a dotare questi luoghi di prima accoglienza dei presidi di pubblica sicurezza".

Lo sottolineano il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi e il Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma Maurizio Zega commentando l’aggressione avvenuta all’interno dell’ospedale romano.

Come Ordini dei Medici e degli Infermieri – aggiungono – vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai colleghi della struttura e torniamo a chiedere con forza la presenza delle forze dell’ordine nei pronto soccorso perché è lì che si verificano con maggior frequenza gli atti di violenza. Vogliamo anche ringraziare – concludono Magi e Zega – il corpo dei Carabinieri che con il suo intervento ha evitato che altre persone venissero coinvolte in questa aggressione, tra queste sicuramente il personale sanitario, i medici e gli infermieri che hanno medicato la coppia aggredita”.

Roma, 7 set. - "Dico 'no' al numero chiuso a Medicina, ma dico 'sì' al numero programmato. Per come è organizzata al suo interno, aprire a tutti la facoltà di Medicina non è oggi possibile. Gli atenei, infatti, non sarebbero in grado di garantire una formazione adeguata a causa del numero eccessivo degli iscritti, diventerebbe davvero un grande problema". Lo spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

"Ogni anno- precisa- si presentano in media in 60mila ai test per entrare a Medicina, anche se i posti sono molti di meno.

Ovviamente, se dessimo ogni anno il via libera a 60mila nuove persone, le università sarebbero davvero troppo affollate, non ci sarebbero aule e professori pronti a dare quella preparazione per cui i medici italiani sono famosi. Anzi, posso dire che i medici italiani sono quelli più preparati in assoluto al mondo".

"Lo ribadisco: credo che la cosa migliore sarebbe un accesso programmato- aggiunge- perchè l'unico problema di questo Paese è che non si programma mai. Ogni volta, infatti, i numeri sono il risultato di una lunga mediazione tra le parti ma poi non corrispondono a quelle che sono le necessità".

"E questo è avvenuto soprattutto con le specializzazioni e con l'imbuto formativo che abbiamo avuto per anni- continua Magi- e che, in realtà, abbiamo ancora. Perchè è vero che oggi i nuovi laureati hanno maggiore facilità a entrare nelle scuole di specializzazione, ma ricordiamo che in Italia, in questo momento, abbiamo circa 200mila medici che non sono specialisti".

"È dunque vero- afferma inoltre Magi- che i nuovi specializzandi, quelli che sono entrati, hanno chiaramente più facilità, perchè è chiaro che i più giovani hanno più facilità a partecipare ai concorsi e hanno più tempo libero per poter partecipare, mentre altri si sono in qualche modo collocati nel privato o nel Servizio sanitario nazionale facendo attività dove non è richiesta la specializzazione ma per il resto ci sono ancora molti medici non specialisti".

Secondo Magi, dunque, il problema più grande risiede nella programmazione. "La programmazione deve essere reale- dichiara- e, di volta in volta, rispetto alle esigenze dobbiamo decidere quanti sono i medici che servono in realtà sul territorio nazionale e quanti poi ne dobbiamo specializzare".

Il presidente dell'Omceo Roma si sofferma poi sugli argomenti dei test per entrare nella facoltà di Medicina. "Ritengo innanzitutto che i contenuti dovrebbero essere psicoattitudinali e di cultura generale. Molto spesso sarebbe utile verificare come una persona, un possibile futuro medico, intenda rapportarsi con il prossimo".

"Per un medico- conclude- è fondamentale l'empatia, la capacità di comunicare, la capacità di ascoltare, tutte cose estremamente utili per realizzare quell'equilibrio necessario per poter fare questo delicato lavoro".

(Fde/ Dire)