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Roma, 13 apr. - "Non si muore solo di Covid e la prevenzione e' fondamentale: se fossimo stati preparati in maniera corretta, nel momento in cui e' arrivata la pandemia, non ci saremmo ritrovati in questa situazione, con un territorio che non ha funzionato e con gli ospedali in crisi. In Italia manca purtroppo la cultura della prevenzione e della programmazione". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, intervenendo oggi alla trasmissione 'Gli inascoltabili' su Nsl radio.
"In questo momento si stanno 'aggravando' anche le malattie gia' esistenti e in futuro, proprio per la gestione dei malati cronici- ha proseguito Magi- avremo dei costi molto importanti che andranno a pesare sul Servizio sanitario nazionale, oltre che sulla qualita' di vita di questi soggetti. La Regione Lazio sotto questo aspetto deve darsi molto da fare e potenziare fortemente l'attivita' della specialistica sul territorio, mettendo insieme le varie strutture e tutti i medici che lavorano sul territorio, dagli specialisti ai medici di famiglia e ai pediatri, per creare un 'corpo unico' in grado di prendere in carico il paziente.
Bisogna cambiare l'organizzazione, che non deve piu' essere per silos ma per gruppi di lavoro".
Secondo Magi 'l'abbandono' o quasi delle visite non legate al Covid e' stato un "gravissimo danno per la salute di tutti quanti. Purtroppo a causa del Covid, perche' ci si e' concentrato solo su quello, si sono fatti meno controlli. E questo e' un problema molto grave- ha sottolineato- perche' le altre malattie non sono sparite: sono rimasti i diabetici, sono rimasti i cardiopatici e sono rimaste tutte quelle persone che hanno necessita' di essere visitate. Le Asl avrebbero dovuto potenziare le strutture territoriali della specialistica per dare possibilita' a tutti i pazienti di essere visitati".
Tra l'altro in questo momento, ha aggiunto il presidente dei medici capitolini, si parla anche di "un'altra patologia cronica, che si inizia a vedere, che e' il cosiddetto 'long Covid', che riguarda tutti quei pazienti che hanno contratto il virus e che ora hanno delle patologie durature, conseguenti proprio al Covid", ha concluso.
500 MORTI, COME TRE AEREI PRECIPITATI STESSA GIORNATA - "Noi ci stiamo abituando a sentire certi numeri, questo mi lascia molto perplesso e mi spaventa moltissimo. Ogni giorno ci sono 500 morti di Covid ed e' come se precipitassero tre aerei in uno stesso giorno. Ci abbiamo fatto l'abitudine ma non ci rendiamo conto del dramma e del dolore che c'e' dietro a questi numeri. Per questo dobbiamo essere molto piu' attenti" ha detto ancora il presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
"Faccio poi presente che in questo momento, e lo dico da medico che sta sul campo- ha proseguito Magi- siamo assistendo ad un fortissimo abbassamento dell'eta' media dei pazienti contagiati, anche sintomatici. Il Covid, lo abbiamo visto, colpisce persino giovani atleti e avvengono decessi anche intorno ai 35 anni, cosa che prima non accadeva. Questo fatto ci preoccupa moltissimo e dobbiamo vaccinare il piu' possibile, anzi dobbiamo iniziare a vaccinare i giovani, perche' questo sta diventando un problema". A preoccupare sono soprattutto le varianti, come "quella britannica- ha aggiunto ancora- perche' colpisce persone con un'eta' media molto piu' bassa".
In questo momento, ha infine concluso Magi, l'eta' media dei ricoverati nelle terapie intensive e' "di 44 anni".
ENTRO SETTEMBRE SPERIAMO IN IMMUNITÀ GREGGE - "L'importante e' farsi trovare preparati, perche' prima o poi i vaccini arriveranno" ha detto poi Magi interpellato in merito all'opportunita' di aprire nel Lazio nuovi hub vaccinali (come quello inaugurato oggi dal governatore Nicola Zingaretti a Valmontone) nonostante manchino le dosi di vaccino. "Dobbiamo essere pronti non solo con gli hub, ma anche con i vaccinatori- ha proseguito Magi- in questo ci sono accordi gia' pronti e quindi sicuramente saremo in grado di sopperire alle necessita'. Cercheremo entro settembre di vaccinare gran parte della popolazione e speriamo addirittura di arrivare all'immunita' di gregge. Piu' possibilita' diamo alle persone di essere vaccinate e maggiore sicurezza abbiamo di raggiungere il nostro obiettivo, che e' appunto l'immunita' di gregge".
Interpellato ancora sulle possibili riaperture, a partire gia' dalla fine di aprile, Magi ha poi risposto: "Mi rendo conto che a livello economico la situazione e' delicata, ma a livello sanitario lo e' altrettanto e sono molto preoccupato per questo. Il problema e' che noi abbiamo chiuso, riaperto, e poi chiuso e riaperto, perdendo cosi' quel vantaggio guadagnato durante il primo lockdown. Non siamo stati molto attenti nella fase successiva e oggi stiamo pagando le conseguenze. Probabilmente se fossimo intervenuti in tempo e se avessimo adottato una politica anche di approvvigionamento dei vaccini al momento utile, avremmo gia' risolto la situazione o quantomeno saremmo in una fase di risoluzione, come altri Paesi. Procedere ad 'elastico'- ha concluso- credo che non risolva il problema".
(Red)
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Istituita commissione Covid. Obiettivo: informare correttamente sui vaccini e confrontarsi sulla ricerca
Ne fanno parte, tra gli altri, Rezza, Vaia, Andreoni, Cauda, Ciccozzi, Mastroianni, Purificato e Ieraci
Si è costituita questa mattina, con un incontro web, la Commissione Covid-19 su iniziativa dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri. Due gli obiettivi principali: il primo, informare in maniera trasparente, univoca ed autorevole i cittadini e anche i medici; il secondo, creare un tavolo di confronto tra esperti e fare il punto su quanto la ricerca sta producendo in materia di Covid-19.
“Vogliamo offrire – spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi – un’informazione sicuramente autorevole, competente, trasparente e univoca ai cittadini per cercare di fugare i loro dubbi e le loro paure. Essendo però il nostro un ruolo istituzionale vogliamo anche comunicare con i nostri iscritti, medici e odontoiatri, così da fornire loro i giusti strumenti comunicativi che potranno utilizzare con i loro pazienti. Un informazione dunque di tipo circolare verso i medici e da questi verso i cittadini”.
“Altro obiettivo che ci siamo dati – insiste Magi – è quello di confrontarci sulla ricerca scientifica in materia di Covid-19 e gli step che si stanno facendo anche con le altre tipologie di vaccini che avremo a disposizione. Essendo un gruppo di altissimo profilo cercheremo di chiarire dubbi, paure, perplessità”.
Composizione
Fanno parte della commissione i consiglieri Omceo di Roma, tra cui il presidente Antonio Magi, i consiglieri CAO e il presidente Brunello Pollifrone e 8 membri “laici” esterni. Ovvero: Massimo Andreoni - Direttore U.O.C. Policlinico Tor Vergata, Roberto Cauda - Direttore U.O.C. Gemelli, Massimo Ciccozzi - Direttore Unità Epidemiologica Campus Bio-Medico, Roberto Ieraci - Responsabile vaccinazioni, Claudio Mastroianni - Dipartimento di sanità pubblica e malattie infettive Policlinico universitario Umberto I, Ivana Purificato - Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza - Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia - Direttore sanitario dello Spallanzani.
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Roma, 9 apr. - "Sulle vaccinazioni potremmo fare molto di piu', ma al momento le dosi sono insufficienti. Mediamente manca circa la meta' delle dosi per entrare a regime: in questo momento dovremmo avere circa un milione e mezzo di dosi, ma ne abbiamo circa 750mila". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ai microfoni di 'Genetica oggi', trasmissione di Radio Cusano Campus condotta da Andrea Lupoli.
"Nonostante l'impegno di tutti, quindi- ha proseguito- e' chiaro che i numeri dei vaccinati non sono sufficienti per la copertura di gregge, che e' il nostro obiettivo. Pero' piano piano ci si arrivera' e l'importante e' essere organizzati. E in questo- ha concluso Magi- la Regione Lazio lo e'".
COMUNICAZIONE SU ASTRAZENECA CONFUSIONARIA - "La comunicazione su AstraZeneca e' stata sicuramente confusionaria, l'unica difficolta' che abbiamo avuto e' stata un po' di diffidenza da parte di chi si doveva vaccinare all'inizio. Ma ora, visto che sara' il medico in qualche modo a decidere la tipologia di vaccino da inoculare, non credo che ci saranno problemi" ha detto ancora Magi.
"Noi arriveremo sicuramente all'immunita' di gregge- ha aggiunto- L'unica criticita' reale in tutta questa vicenda e' di riuscire ad avere questi 'benedetti' vaccini. È in questo che siamo carenti, per il resto siamo pronti e sono convinto che raggiungeremo il nostro obiettivo".
'MIX' DOSI? AZZARDO DA FRANCIA, NON C'È BASE SCIENTIFICA - "Da professionista ritengo che sia un azzardo, perche' non c'e' nessuna evidenza scientifica in questo. Io non lo farei..." ha poi detto il presidente dell'Ordine dei medici di Roma interpellato in merito alla decisione della Francia di somministrare per il richiamo, a chi ha meno di 55 anni e ha ricevuto una prima dose di AstraZeneca, un altro vaccino.
"Non abbiamo esperienza reale sul 'mix' di vaccini- ha proseguito Magi- ed e' importante che la seconda dose, per chi ha gia' ricevuto la prima, sia fatta con lo stesso vaccino. Su questo non ci piove". Magi ritiene dunque "piu' prudente eseguire le indicazioni che riguardano vaccino per vaccino. Non a caso- ha sottolineato- le seconde dosi di somministrazione anche tempi differenti da vaccino a vaccino". E poi "fortunatamente", ha infine concluso, "dovrebbero arrivare anche i monodose, che ci aiuteranno moltissimo".
(Red)
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Roma, 7 apr. - "Federfarma ha tenuto a ribadire che i farmacisti possono inoculare il vaccino. Ma io non ho detto il contrario, semplicemente ritengo utile e necessario che il farmacista sia affiancato da un medico quando fa un vaccino". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"A dimostrazione di quello che dico- prosegue- basta leggere l'accordo firmato dai farmacisti, in cui c'e' scritto quello che devono fare in caso di reazione avversa: chiamare il 118, quindi il medico. Questo conferma solo quello che noi diciamo, a tutela sia dei cittadini sia a tutela del farmacista, cioe' che per sicurezza e' preferibile che in farmacia ci sia un medico, anche perche' il 118 potrebbe non arrivare in tempo utile".
(Cds/ Dire)
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In data 1 aprile 2021 e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 79 il Decreto Legge numero 44 avente per oggetto: Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da Covid-19, in materia di vaccinazioni anti Sars-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici.
Il Comma 3 dell'articolo 4 del provvedimento ("Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da Sars-Cov-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario") dispone che "entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ciascun Ordine professionale territoriale competente trasmette l'elenco degli iscritti, con l'indicazione del luogo di rispettiva residenza, alla regione o alla provincia autonoma in cui ha sede (omiss)".
L'Ordine di Roma, con nota inviata in data odierna, ha provveduto a trasmettere i dati inerenti gli iscritti alla Regione Lazio per quanto di competenza.
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Roma, 30 mar. - "Bene che i farmacisti stiano facendo corsi di formazione per imparare a vaccinare, ma ritengo sempre indispensabile, per i pazienti, che sia sempre garantita la presenza di un medico in caso di una qualche reazione avversa. Il farmacista non e' in grado professionalmente di poter gestire una situazione di questo tipo". Lo dice il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"Il farmacista puo' vaccinare senza alcun problema- spiega Magi- ma deve esserci anche un medico disponibile, pronto ad intervenire nel caso si verifichi una situazione particolare o di emergenza, somministrando magari farmaci salvavita".
Magi resta dunque "sempre della stessa idea, d'altronde sono molti i farmacisti che la pensano come noi: anche loro vorrebbero avere la tranquillita' di avere un medico in caso di una qualche reazione avversa", conclude.
(Cds/Dire)
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“Ad oggi nelle 6 Asl di Roma e provincia sono stati avviati alla vaccinazione circa 10.200 tra medici e odontoiatri liberi professionisti, pensionati iscritti all’Ordine professionale, specializzandi e altre situazioni professionali che non hanno un rapporto strutturato con il Servizio Sanitario Regionale”. A riferirlo è il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Antonio Magi, dopo un incontro via web con i direttori sanitari e loro delegati delle sei aziende sanitarie romane.
Il vertice richiesto dall’Omceo capitolino (che in questi mesi ha costantemente monitorato le vaccinazioni dei liberi professionisti), a cui ha partecipato anche il Presidente Cao, Brunello Pollifrone, aveva all’ordine del giorno il punto della situazione relativamente alla campagna vaccinale che riguarda tutti i camici bianchi che non hanno un rapporto strutturato con il Servizio Sanitario Regionale.
“Possiamo quindi dire – aggiunge Magi – che l’85% dei circa 12 mila colleghi che da fine dicembre hanno fatto richiesta per essere inseriti nelle liste vaccinali sono stati o completamente vaccinati o avviati alla vaccinazione”.
“Dall’incontro con i Direttori sanitari è emerso che le maggiori criticità hanno riguardato lo scetticismo iniziale di alcuni colleghi verso il vaccino Astrazeneca e la difficoltà nel contattare i liberi professionisti. Su questo punto però le Asl mi hanno assicurato che hanno iniziato o inizieranno a breve il secondo giro di contatti per vaccinare al più presto tutti coloro che possono essere vaccinati. C’è infine una parte, minima, di colleghi che non ha potuto essere vaccinato poiché affetto da patologie incompatibili con il vaccino Astrazeneca”.
“Anche queste sono criticità su cui le aziende stanno lavorando e sulle quali spero di avere risposte e soluzioni al più presto. Com’è noto – prosegue Magi – la campagna vaccinale per i liberi professionisti, esclusi dal piano del Governo, ha avuto un andamento altalenante fatto di stop and go dovuto principalmente alla mancanza di vaccini. Ora si tratta di capire, e questa risposta ce la può dare solo l’assessorato alla Salute, come gestire la costante richiesta di nuove prenotazioni che ci arrivano dai neo scritti. Per ora il portale della Regione non prende nuovi nominativi.
“Al momento – conclude Magi – il problema maggiore è la mancanza dei vaccini. Ci sono moltissimi colleghi che hanno dato e stanno dando piena disponibilità per partecipare alle vaccinazioni. Speriamo davvero che da qui alle prossime settimane arrivino le milioni di dosi, come più volte ribadito dal ministro Speranza, così che la campagna vaccinale possa avere quell’impulso che finora è mancato. Solo in questo modo potremo mettere in sicurezza il Paese”.
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Roma, 26 mar. - "Ognuno cerca di avere dosi a sufficienza per poterle somministrare, questo e' normale. Ma chi vuole vaccinare lo deve fare con il vaccino che ha a disposizione: non puo' scegliere, deve vaccinare con il siero che ha". Lo dice il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito alla 'caccia' alle dosi (non ancora arrivate) del vaccino Johnson & Johnson nel Lazio, gia' contese, a quanto pare, da Asl e farmacie.
"Abbiamo gia' il problema che i pazienti vogliono scegliersi il vaccino- conclude Magi- Se ora anche i vaccinatori iniziano a chiedere un siero particolare, direi che questo non va nella direzione di una seria campagna vaccinale, che deve arrivare al termine il prima possibile".
(Cds/Dire)
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Roma, 25 mar. - "Da medico ritengo che i numeri che contano siano quelli delle terapie intensive e dei ricoverati, che anche oggi sono in aumento". Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato in merito alla possibilita' che il Lazio, con l'Rt attuale, possa diventare 'arancione' da lunedi' prossimo.
"A essere presi in considerazione sono 21 parametri differenti, che creano confusione- prosegue- e ogni volta ci si limita al 'colore'. Certamente bisogna attenersi alle norme, ma come medico pongo attenzione al fatto che oggi ci sono ulteriori ricoverati in terapia intensiva e in ospedale". Secondo lei, dunque, il Lazio dovrebbe restare ancora 'rosso'? "Non sono io a poter dire che il Lazio debba rimanere 'rosso', ci sono delle regole che lo stabiliscono- risponde Magi- ma ripeto: da medico pongo attenzione ai numeri delle terapie che aumentano. E questo e' un dato di fatto".
RIAPERTURA SCUOLE DA LUNEDÌ? MEGLIO DOPO PASQUA - "Con un Lazio 'arancione' le scuole potrebbero riaprire da lunedi', ma personalmente aspetterei sempre e comunque dopo Pasqua, non prima" aggiunge Magi.
'CACCIA' A JOHNSON & JOHNSON? NON SI PUÒ SCEGLIERE - "Ognuno cerca di avere dosi a sufficienza per poterle somministrare, questo e' normale. Ma chi vuole vaccinare lo deve fare con il vaccino che ha a disposizione: il vaccinatore non puo' scegliere il vaccino che vuole inoculare, deve vaccinare con il siero che ha" dice poi il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito alla 'caccia' alle dosi (non ancora arrivate) del vaccino Johnson & Johnson nel Lazio, gia' contese, a quanto pare, da Asl e farmacie.
"Abbiamo gia' il problema che i pazienti vogliono scegliersi il vaccino- conclude Magi- se ora anche i vaccinatori iniziano a chiedere un siero particolare, direi che questo non va nella direzione di una seria campagna vaccinale, che deve arrivare al termine il prima possibile".
(Cds/Dire)
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Roma, 23 mar. - "Nel Lazio, facendo un raffronto con gli stessi mesi del 2019, abbiamo avuto da dicembre 2020 a oggi un incremento del 6% per quanto riguarda i morti no-Covid". Lo fa sapere il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, nel corso di un'intervista rilasciata all'agenzia Dire.
"Questa e' sicuramente una conseguenza di tutte le diagnosi perse- spiega Magi- considerando anche che nei primi mesi del 2020, quando eravamo in lockdown, c'e' stata una importante riduzione della mortalita' legata a traumi stradali o incidenti sul lavoro nella fascia d'eta' inferiore ai 45 anni. Ma, nonostante questo, c'e' stato appunto un incremento di decessi legati a tutte le altre tipologie di morti escluso il Covid".
Dunque in Italia, facendo "una media dei morti tra il 2015 e il 2019, abbiamo avuto 24.635 morti in piu' no-Covid. La media tra il 2015 e il 2019 era infatti di 645.620 morti, mentre solo nel 2020 abbiamo avuto 746.146 morti, quindi un 15,57% in piu'".
Ma esiste una 'classifica' delle visite e diagnosi perse nel Lazio a causa della pandemia? "Calcolando la differenza tra il 2019 e il 2020- risponde Magi alla Dire- abbiamo 194.975 visite oculistiche non fatte, 147.569 visite dermatologiche, 146.649 visite cardiologiche, 117.443 visite ortopediche, 65.891 mammografie non eseguite, 59.211 visite neurologiche, 52.749 tac non eseguite, 24.734 visite gastroenterologiche e 16.412 visite oncologiche".
(Cds/Dire)
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Roma, 22 mar. - "In merito alla campagna vaccinale, bisogna continuare a garantire sempre e comunque la sicurezza dei cittadini. Per questo e' necessario che sia presente almeno un medico in ogni sede vaccinale, comprese le farmacie e le parafarmacie. In caso di reazioni avverse, infatti, e' importante che siano pronti a intervenire i medici". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
RT LAZIO A 0,95 MA NON ATTENDIBILE, NO AD 'ARANCIONE' - "Lazio presto 'arancione'? Onestamente non sto vedendo una diminuzione dei casi, anzi vedo un incremento delle terapie intensive e dei ricoveri. Sembra che l'Rt sia attualmente al di sotto dello 0,95, ma non ritengo che questo dato sia cosi' attendibile. In ogni caso non penso sia possibile in questo momento passare dal 'rosso' all''arancione'" dice poi Magi.
"Le persone continuano a non comprendere, vanno nei parchi e la mattina in strada c'e' traffico- aggiunge- Per uscire da questa situazione serve la collaborazione di tutti quanti, ma ad oggi ancora paghiamo le conseguenze di chi ha continuato a uscire". Quanto ai dati, secondo Magi arrivano in "maniera non uniforme" e c'e' un "problema di comunicazione": per esempio, tra ieri e oggi, a Latina, Frosinone e Rieti e' "come se non avessero avuto nuovi casi, perche' sono esattamente gli stessi rispetto al giorno precedente", conclude.
(Cds/Dire)
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Roma, 19 mar. - "La domanda da porsi e': che rischio corriamo con il vaccino AstraZeneca e quale con il Covid? Negli stessi mesi in cui abbiamo iniziato a somministrarlo, a fronte di pochissimi casi sospetti, e non correlati, abbiamo avuto 12mila morti per Covid. Credo che il dato si commenti da solo". Cosi' Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
Sul fronte delle vaccinazioni in capo ai medici di base nel Lazio, "per ora non abbiamo modo di fare dosi a domicilio, come pure era previsto. Intanto sono stati fatti degli accordi, e abbiamo quindi trovato i vaccinatori, tra i quali odontoiatri e altri professionisti, e possiamo dire, appena ci saranno i vaccini da inoculare, che i medici sono pronti e vaccineranno nei tempi previsti. Bisogna pero' avere la tranquillita', nel senso di poter rassicurare i pazienti che le dosi ci sono: lo abbiamo gia' vissuto con i vaccini antinfluenzali, c'erano tante prenotazioni ma poche fiale".
Magi, tuttavia, e' fiducioso e sostiene che "per la seconda meta' di aprile andremo a regime: avremo anche il vaccino Johnson&Johnson, rivolto a tutti e che sara' a disposizione dei medici di base proprio perche' monodose, cosa che agevola la somministrazione. Si tratta di circa 1 milione di dosi per la regione Lazio su 5 milioni di residenti, sperando che siano consegnate tutte quelle promesse a livello nazionale. Intanto stiamo lavorando a un vaccino in casa, in Italia. Cosi' il prossimo autunno non sara' come quello del 2020...".
(Org/Dire)
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Roma, 16 mar. - "Siamo contenti di sapere che il governo stia lavorando a uno scudo legale per i medici. Bisogna far lavorare i colleghi che devono vaccinare nella massima sicurezza, senza avere il terrore. Anche perche' esistono situazioni di natura contrattuale diverse l'una dall'altra, per cui ci sono colleghi scoperti da assicurazione. Non ci piove sul fatto che ci voglia lo scudo legale per i medici". Lo dice il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, dopo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi ha fatto sapere che il governo e' a lavoro sullo scudo legale per i medici.
IMPORTANTE ACCORDO REGIONI E GOVERNO PER ALLARGARE PLATEA - "Abbiamo firmato questo accordo, ed e' una buona notizia. E' importante, in questa fase di 'blocco' delle vaccinazioni, organizzarsi al meglio per poter poi ricominciare a somministrare le dosi, non appena le avremo di nuovo a disposizione, grazie a una vasta platea di colleghi che si sono resi disponibili" commenta ancora Magi parlando invece dell'accordo sottoscritto da pediatri di libera scelta, medici specialisti ambulatoriali e odontoiatri con Governo e Regioni per la loro partecipazione alla campagna vaccinale.
(Cds/Dire)
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Roma, 15 mar. - "Temevo che sarebbe successo e ci siamo arrivati. Ora paghiamo le conseguenze dei nostri comportamenti irresponsabili di 14 e di 7 giorni fa, ma anche dell'ultimo weekend...". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito al primo giorno di Lazio 'rosso'.
"Nella nostra regione- prosegue- stanno aumentando i casi di persone ricoverate, e in maniera importante anche le terapie intensive". Secondo Magi, dunque, non c'e' neppure, eventualmente, la necessita' di rivedere, come alcuni hanno chiesto, i criteri che hanno di fatto portato il Lazio in 'lockdown': "Non e' soltanto un fatto amministrativo o di Rt, ma una questione sanitaria, dobbiamo salvaguardare il Servizio sanitario nazionale. Oltre ai malati di Covid, peraltro, ci sono anche gli altri malati. Quindi dobbiamo mantenere aperte tutte le strutture, evitando di affollare gli ospedali e le terapie intensive, per evitare ovviamente anche i decessi".
Magi si augura inoltre che arrivino "il prima possibile i vaccini per tutti quanti, per uscire da questa buia vicenda". Sul futuro e' ottimista: "Penso che nei prossimi mesi la situazione migliorera', perche' andiamo anche incontro alla bella stagione, con l'aumento della temperatura e con il caldo che 'ferma' i droplet. Ci sara' quindi anche una situazione piu' favorevole- conclude Magi- e il virus girera' di meno".
(Cds/Dire)