Roma, 15 set. - "Non sono favorevole all'eliminazione del numero chiuso: il numero di accessi deve essere programmato e proporzionato ai bisogni. Ma soprattutto, dobbiamo fare in modo che, dopo la formazione, i medici rimangano in Italia". Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma, è intervenuto così alla trasmissione radiofonica 'Gli Inascoltabili' in merito al dibattito sui test di Medicina.
"Il numero dei medici in Italia attualmente non è sufficiente a coprire i bisogni- ha spiegato- ma il problema non è solo il numero: purtroppo in Italia, specie nel servizio sanitario nazionale, non c'è attrattività, e molti colleghi vanno all'estero. Quindi se aumentiamo solo il numero degli iscritti - com'è stato fatto quest'anno, perchè ci sono 2.400 posti in più - non risolviamo il problema. Spero ci sia una riforma che renda il Servizio sanitario nazionale più attrattivo, altrimenti formiamo medici a spese nostre e poi li mandiamo all'estero".
Un costo, quello della formazione di un medico, che si aggira attorno ai 150mila euro. "E dal 2000 ad oggi abbiamo mandato all'estero 180mila medici- ha aggiunto Magi- solo l'anno scorso erano 5mila".
Il rischio, quindi, potrebbe essere più che altro quello di far entrare troppi studenti. "Oggi le università non sono in grado di accogliere un numero eccessivo di persone: ne risentirebbe la formazione di questi professionisti- ha sottolineato il presidente dell'Omceo Roma- quindi il problema è riuscire a formarli nel modo migliore e far fare pratica a tante persone". Ma alla base della selezione, secondo Magi, deve esserci anche un'altra modalità di test. "Il test dovrebbe essere alla fine del percorso scolastico", ha detto, e i contenuti selezionati diversamente: "Sapere il nome di Miss Italia del 2020 non può essere utile per entrare a Medicina", ha concluso.
(Red)