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link a Supplemento Ordinario alla G.U. n. 59 del 10 marzo 2008 - Serie Generale
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Nota esplicativa
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moduli
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Il termine della presentazione delle domande è di 60 giorni dalla pubblicazione della delibera stessa.
In allegato il testo del BURL.
BUR Lazio
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Le linee guida sono frutto anche dell’attività del Gruppo di Lavoro costituito dopo l’incontro del 1 giugno 2007 tra l’Assessore alla Sanità ed il Presidente dell’Ordine di Roma.
L’approvazione di tali linee guida riapre anche i termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione all’esercizio da parte dei medici ed odontoiatri, che non l’hanno in precedenza effettuata sulla base della normativa già adottata ai sensi della Legge Regionale n. 4 del 2003.
Il termine utile, quindi, per la presentazione delle domande, è di sessanta giorni dalla pubblicazione della Delibera sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, che, stando a notizie ufficiose, dovrebbe essere effettuata il 14/3/08.
Gli interessati saranno tempestivamente avvisati di tale pubblicazione tramite avviso sul Sito dell’Ordine.
Pubblichiamo, in allegato, la Delibera di cui trattasi.
Delibera e Linee Guida
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Nell’ allegare copia dell’ intervento ed un ritaglio del quotidiano che ha dato ampio spazio alla questione, si invitano i colleghi che conoscono analoghe situazioni esistenti presso altre Aziende territoriali ed ospedaliere, a farne oggetto di apposita segnalazione, scritta o verbale, soprattutto in riferimento ad assegnazione di incarichi di Direzione di UOC e/o Dipartimenti a profili professionali non medici con sottoposti medici. (Ufficio Segreteria: tel. 06 44.17.12.98 E-Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Si assicura al riguardo, che l’ Ordine farà propria la segnalazione rispettando, ove richiesto, il più stretto riserbo sul nominativo dell’ esponente.
Documento
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L'articolo 1, comma 69, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha prorogato di un anno i tempi di applicazione del decreto bersani per quanto riguarda il divieto di effettuare pagamenti in contanti al di sopra dei cento euro ai professionisti.
Queste le originarie scadenze previste dal decreto Bersani (decreto legge 4 luglio 2006 n. 223 convertito dalla legge 4 agosto 2006 n. 248):
sino al 30 giugno 2007: max 1.000 euro.
dal 1° luglio 2007 al 30 giugno 2008: max 500 euro.
dal 1° luglio 2008: max 100 euro
Queste le nuove scadenze risultanti dall'entrata in vigore della legge finanziaria 2007:
Limiti massimi per i pagamenti in contanti ai professionisti:
Sino al 30 giugno 2008: 1.000 euro.
Dal 1º luglio 2008 al 30 giugno 2009: 500 euro.
Dal 1º luglio 2009: 100 euro.
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Documento
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Si informano gli iscritti che, nonostante gli accordi intervenuti con l’Assessorato alla Sanità ed i successivi solleciti effettuati anche personalmente dal Presidente Dott. Mario FALCONI, a tutt’oggi non risulta sbloccata la situazione del rilascio delle autorizzazioni in oggetto, in particolare per chi inizia l’attività o per trasferimento della stessa.
Pertanto, poiché i diritti dei singoli medici ed odontoiatri potranno essere tutelati direttamente dagli interessati, è stata predisposta la bozza di lettera che ognuno potrà inviare, sia per sollecitare l’adozione di un provvedimento della Regione, sia per porre le premesse delle azioni giudiziarie preannunciate nella nota stessa.
Si ritiene anche che il massiccio invio di lettere potrebbe dar luogo, con la contemporanea azione dell’Ordine, all’adozione di un provvedimento di massima che consenta di dare inizio all’attività sanitaria richiesta, con riserva di emanazione del successivo atto definitivo, dopo i controlli e le verifiche previste.
Lo schema tipo di lettera è pubblicato in allegato.
Lettera
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Si informano gli iscritti che erroneamente nel sito della FNOMCeO viene indicato che presso l’Ordine è disponibile il certificato relativo ai crediti assegnati a chi ha superato il Corso “SI CURE” organizzato con il Ministero della Salute.
Per il momento, quindi, qualsiasi informazione e/o notizia deve essere richiesta direttamente alla FNOMCeO.
Se ci saranno modifiche all’attuale situazione, sarà cura dell’Ordine comunicarle tempestivamente.
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testo integrale
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invita i giovani ricercatori (di età inferiore ai 40 anni) a presentare progetti di ricerca per l’anno 2007.
La durata dei progetti dovrà essere triennale, sulla base di obiettivi e tempi di realizzazione debitamente documentati nella proposta.
Il Bando e il materiale sono reperibili tramite link.
Bando e allegati
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E’ tempo di iniziare a pensare al Futuro della nostra Professione.
Se ancora qualcuno fra di noi non ha compreso che gli sforzi che il settore medico giovanile tutto, ha prodotto e sta producendo per sé stesso e per i propri colleghi, dai neo-iscritti, agli specializzandi, ai borsisti di ricerca ai Co.Co.Pro o Co.Co.Co. (ancora validi nelle IRCCS) potrebbe esitare nel futuro prossimo con un buco nell’acqua, è tempo di iniziare a programmare una costruttiva analisi di quello che attende il Futuro della Professione Medica, che, a scapito di equivoci è solo e soltanto il Futuro dei Giovani Medici di oggi.
Se la nostra Professione rischia di arrivare sull’orlo del baratro, di certo forse noi Giovani Medici siamo fra i meno colpevoli (non foss’altro per i pochi anni che ci vedono impegnati), ma per il lungo percorso professionale che ci attende nelle nostre singole discipline, forse saremo proprio quelli che per più anni dovranno subire e guardare da protagonisti la fine di una delle categorie cardine del nostro tessuto sociale, trascorrendo gli anni a pagare le pensioni di altri, ben sapendo che noi stessi probabilmente non la riceveremo.
Di chi è stata la colpa di quello che sta accadendo oggi alla Nostra Professione?: orbene, esiste una colpa ? Delle due l'una. O entrambe.
Il vilipendio al quale ormai la Medicina è stata sottoposta, non nasce certo in pochi giorni ma si sta consumando per molteplici motivazioni che dal nostro punto di vista intendiamo brevemente riassumere: In primis, il cambiamento della nostra società e l’emancipazione delle classi sociali ha reso sempre di più il cittadino voglioso di conoscere i propri diritti, tutto quello che può riguardare la propria salute, vista non più come “grazia di Dio” ma come diritto insopprimibile e inoppugnatamente perseguibile. In secundis, probabilmente le problematiche socio-politiche studiate per l’organizzazione sanitaria integrata all’interno del vivere civile non è riuscita ad organizzare una risposta adeguata per i crescenti fabbisogni.
Riteniamo, a scanso di equivoci su imprining politici che possono essere dati alla vicenda, che tutto quello che sta accadendo alla nostra Professione non sia esclusivamente frutto di mal gestione politica essenzialmente “di destra” od essenzialmente “di sinistra”, od ancora dell' "disinteressato interesse" delle sigle sindacali – è noto che tutto è iniziato, si è protratto - e se non accadrà nulla di concreto, probabilisticamente si protrarrà - da troppe legislature e da molteplici mutamenti del costume sociale; crediamo piuttosto che la Malattia quasi irreversibile che ha colpito la Professione Medica, sia appunto stata ingenerata da una visione ed una realizzazione della gestione intrinseca delle problematiche sanitarie nazionali scarsamente partecipata dai diretti interessati, gli unici a comprendere realmente i fabbisogni e i meccanismi intrinseci di questa gestione.
Tutto ciò ha probabilmente irrigidito prima, ed allontanato poi, il Medico dal Paziente, creando quel distacco che è foriero da sempre di incomprensione e soprattutto, perdita di fiducia da ambo le parti. Perdere la fiducia significa per il Medico, non fidarsi più del proprio paziente, ma vederlo come possibile arma pronta a far fuoco al primo “presunto” errore o alla prima presunta “malpratice”; per il cittadino – paziente, perdere la fiducia nella figura che dovrebbe più di tutti erigersi a tutela della sua Salute – Bene primario della vita di ognuno di noi - ha costituito le basi per la ricerca di alternatività e “libero arbitrio” nelle proprie scelte e nei propri percorsi diagnostico-terapeutici.
Tale libertà, invece di dare una scossa alla categoria Professionale medica ha esitato con un ulteriore allontanamento delle parti: distacco all’interno del quale hanno trovato spazio le più variopinte (in termini eufemistici) “alternative salutistiche” perpetrate il più delle volte da terzi, che pur non potendo essere definiti né in termini Legali nè Etici, figure Professionali, stanno sempre più assorbendo buona parte di quella fiducia che un tempo era a credito esclusivo del Medico, fino ai paradossi che vedranno fra breve negli Ospedali, Medici comandati da superiori Infermieri che potranno adire ai più alti livelli dirigenziali.."something changing.."
Riteniamo, ancora adesso che solo una Categoria unita, quella Medica tutta, giovani medici in primis, potrà rilanciare ancora adesso al di là di scelte campanilistiche e partito-politiche un’idea di rinnovamento atta ad attirare nuovamente l’attenzione ed il rispetto che la nostra Professione Medica merita e nel contempo, stimolare noi tutti ad uno spirito nuovo nella programmazione e nella determinazione stessa del Nostro futuro.
L’appuntamento del 18 Ottobre assieme al nostro Presidente Dott. Mario FALCONI, quindi, non sarà un punto di arrivo, ma una linea di partenza: per procedere, a questo rinnovamento e per ciò che compete la parte più verde dei nostri Camici, Noi Giovani Medici, innescare da quella data una serie di processi che dovranno stavolta trovare non solo parole al vento (ne abbiamo avute fin troppe) ma fatti concreti.
Dott. Luigi LAINO
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In riferimento al vostro periodico listato a lutto, il sottoscritto e parecchi appartenenti alla nostra categoria (Infermieri) ci chiediamo fino a che punto potrete arrivare nella strenua difesa di vostri presunti ,ma non assodati e definiti, diritti. Vi ergete a paladini della sanità pubblica e ne denunciate lo sfascio per poi scappare alle 14,12 per correre in clinica o nello studio privato dove tutto costa 300 ma senza ricevuta sono 250; avete lottizzato qualsiasi posto disponibile negli atenei e non vi rendete conto che nella maggior parte dei casi la facoltà di medicina insegna poco o nulla; non riuscite a capacitarvi del fatto che mentre voi rimanete ancorati a schemi e baronie vetuste le professioni che avete sempre considerato subalterne stanno diventando protagoniste nell'erogazione dell'assistenza; siete la "casta" peggiore in italia con un corporativismo mostruoso che vi fa pensare di essere sempre al di sopra di tutto e tutti nulla può prescindere dal vostro volere e dal vostro interesse.
Non è chiudendo le porte che riuscirete a migliorarvi, toglietevi un pò di ruggine, parlate con i paziente, assisteteli per davvero ed allora riuscirete a capire dove ,fino ad oggi avete sbagliato. Anche a voi tocca l'autocritica...sempre che siate in grado di farla senza denigrare chi vi lavora accanto (e spesso vi toglie più castagne dal fuoco di quanto voi immaginiate).
Buon lavoro
Oleg Curci Infermiere Genova A.O. San Martino DEA Sale Codice Rosso
RISPONDE IL PRESIDENTE DOTT. MARIO FALCONI
Caro Oleg Curci,
L’editoriale pubblicato nel Bollettino Omceo Roma - luglio-agosto 2007 n. 4 - iniziava ......... “con questo numero il nostro Bollettino d’ora in avanti uscirà listato a lutto. E’ questa l’ennesima protesta che mettiamo responsabilmente in campo, visto che oramai è del tutto evidente che siamo orfani di una classe politica dirigente che voglia o possa operare per rilanciare in maniera appropriata la Sanità nel nostro Paese e con essa il ruolo di tutti gli operatori.”……
Non abbiamo mai denigrato nessuno e tanto meno intere categorie professionali, né abbiamo nessuna intenzione di seguirla in uno scontro di bassissimo profilo che non giova a nessuno. Purtroppo ognuno ha le sue pecore nere.
Abbiamo peraltro sempre ben presente il detto evangelico :”Chi è senza peccato scagli la prima pietra”
La nostra lunga attività professionale, sia in ambito ospedaliero che territoriale, ci autorizza ad affermare peraltro, in piena onestà intellettuale, che proprio grazie alla grande maggioranza dei medici e degli infermieri italiani il nostro Paese ha raggiunto importanti risultati in tema di tutela della salute dei cittadini.
Purtroppo riteniamo che la sanità italiana tutta viva una condizione di gravissimo disagio soprattutto a causa di una “cattiva politica” che pretende di gestire e lottizzare.
Ove non fosse chiaro Le confermiamo che nutriamo profonda stima e riconoscenza per quello che gli infermieri hanno fatto e continuano a fare nell’interesse dei malati, a patto però che ognuno faccia correttamente il proprio mestiere, sia esso medico, infermiere o altro in appropriata sinergia e senza invadenze di campo.
Noi vorremmo continuare ad immaginare la sanità italiana come una grande orchestra composta da tanti bravi professionisti che, per produrre della musica armonica, hanno la assoluta necessità di essere coordinati.
Opereremo sempre perché ci sia tra medico e infermiere intesa e rispetto reciproco e nella speranza che in futuro Lei possa, sgombro da pregiudizi e rancori, guardare la luna e non il dito che la indica, Le invio cordiali saluti.
Il Presidente
(Mario Falconi)