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Percorsi formativi specifici, collaborazioni istituzionali multidisciplinari (di carattere sanitario, sociali e socio assistenziale), attenzione al mondo femminile e alle sue necessità. Su queste tre linee d’indirizzo si muove l’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per ribadire l’attenzione nei confronti delle donne e la condanna verso ogni atto di violenza sia fisica che psicologica.
L’Ordine dei medici di Roma è da sempre sensibile alle tematiche di genere e al drammatico tema della violenza contro le donne, i minori e i soggetti fragili.
In proposito vogliamo ricordare il contributo dato dalla nostra Istituzione al Senato durante le fasi di approvazione della legge 19 luglio 2019, n. 69 meglio nota come “Codice Rosso” (legge a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti), sottolineando la necessità di appositi percorsi formativi sui “segnali precoci di allarme”.....CONTINUA
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Dichiarazione congiunta del Presidente dei medici di Roma, Antonio Magi e del Presidente degli infermieri di Roma, Maurizio Zega
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Roma. 21 settembre 2022. “Quanto accaduto lunedì scorso presso il pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo è molto grave ma è solo l’ennesimo episodio di violenza che, pur senza il coinvolgimento diretto di operatori sanitari, dimostra l’importanza e l’urgenza di tornare a dotare questi luoghi di prima accoglienza dei presidi di pubblica sicurezza".
Lo sottolineano il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi e il Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma Maurizio Zega commentando l’aggressione avvenuta all’interno dell’ospedale romano.
“Come Ordini dei Medici e degli Infermieri – aggiungono – vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai colleghi della struttura e torniamo a chiedere con forza la presenza delle forze dell’ordine nei pronto soccorso perché è lì che si verificano con maggior frequenza gli atti di violenza. Vogliamo anche ringraziare – concludono Magi e Zega – il corpo dei Carabinieri che con il suo intervento ha evitato che altre persone venissero coinvolte in questa aggressione, tra queste sicuramente il personale sanitario, i medici e gli infermieri che hanno medicato la coppia aggredita”.
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Il Consiglio Direttivo e tutto l’OMCeO di Roma, con il suo personale e collaboratori, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del collega Claudio Colistra e si unisce al dolore della famiglia.
“Claudio è stato a lungo ai vertici del nostro Ordine, dedicandosi con impegno e umanità a tutti gli incarichi di responsabilità che ha ricoperto. Il nostro rapporto è sempre stato di rispetto reciproco e massima collaborazione, nonché di affetto personale. E’ una perdita per tutto il nostro mondo professionale e la nostra comunità. Rivolgo le mie condoglianze e la mia vicinanza ai familiari, come pure a nome di tutto l’Ente che rappresento”, è il pensiero commosso di Antonio Magi, presidente dell’OMCeO della Capitale.
Claudio Colistra, nato nel 1954, si era specializzato come Pediatra; Consigliere dell’Ordine nel 2009- 2011 con il presidente Mario Falconi, ha poi ricoperto la carica di Segretario nei trienni 2012-2014, 2015-2017 e 2018-2020 con la presidenza prima di Roberto Lala, poi di Giuseppe Lavra e da ultimo con quella di Antonio Magi; ha coordinato con competenza il personale dell’Ente.
Nella sua vita professionale è stato un apprezzato Pediatra, Segretario Nazionale e del Lazio del SINSPe (Sindacato Nazionale Specialisti Pediatri) e Tesoriere della Federazione Italiana dei Medici Pediatri di Roma e Provincia. E’ stato autore e coautore di abstract e pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.
I funerali si terranno domani, 13 settembre, alle ore 11.00 presso la Parrocchia San Felice da Cantelice, in zona Centocelle.
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Roma, 7 set. - "Dico 'no' al numero chiuso a Medicina, ma dico 'sì' al numero programmato. Per come è organizzata al suo interno, aprire a tutti la facoltà di Medicina non è oggi possibile. Gli atenei, infatti, non sarebbero in grado di garantire una formazione adeguata a causa del numero eccessivo degli iscritti, diventerebbe davvero un grande problema". Lo spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"Ogni anno- precisa- si presentano in media in 60mila ai test per entrare a Medicina, anche se i posti sono molti di meno.
Ovviamente, se dessimo ogni anno il via libera a 60mila nuove persone, le università sarebbero davvero troppo affollate, non ci sarebbero aule e professori pronti a dare quella preparazione per cui i medici italiani sono famosi. Anzi, posso dire che i medici italiani sono quelli più preparati in assoluto al mondo".
"Lo ribadisco: credo che la cosa migliore sarebbe un accesso programmato- aggiunge- perchè l'unico problema di questo Paese è che non si programma mai. Ogni volta, infatti, i numeri sono il risultato di una lunga mediazione tra le parti ma poi non corrispondono a quelle che sono le necessità".
"E questo è avvenuto soprattutto con le specializzazioni e con l'imbuto formativo che abbiamo avuto per anni- continua Magi- e che, in realtà, abbiamo ancora. Perchè è vero che oggi i nuovi laureati hanno maggiore facilità a entrare nelle scuole di specializzazione, ma ricordiamo che in Italia, in questo momento, abbiamo circa 200mila medici che non sono specialisti".
"È dunque vero- afferma inoltre Magi- che i nuovi specializzandi, quelli che sono entrati, hanno chiaramente più facilità, perchè è chiaro che i più giovani hanno più facilità a partecipare ai concorsi e hanno più tempo libero per poter partecipare, mentre altri si sono in qualche modo collocati nel privato o nel Servizio sanitario nazionale facendo attività dove non è richiesta la specializzazione ma per il resto ci sono ancora molti medici non specialisti".
Secondo Magi, dunque, il problema più grande risiede nella programmazione. "La programmazione deve essere reale- dichiara- e, di volta in volta, rispetto alle esigenze dobbiamo decidere quanti sono i medici che servono in realtà sul territorio nazionale e quanti poi ne dobbiamo specializzare".
Il presidente dell'Omceo Roma si sofferma poi sugli argomenti dei test per entrare nella facoltà di Medicina. "Ritengo innanzitutto che i contenuti dovrebbero essere psicoattitudinali e di cultura generale. Molto spesso sarebbe utile verificare come una persona, un possibile futuro medico, intenda rapportarsi con il prossimo".
"Per un medico- conclude- è fondamentale l'empatia, la capacità di comunicare, la capacità di ascoltare, tutte cose estremamente utili per realizzare quell'equilibrio necessario per poter fare questo delicato lavoro".
(Fde/ Dire)
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Roma, 30 ago. - "Quest'estate è accaduto quello che avevamo previsto, ovvero grandi carenze di organico. Se i Pronto Soccorso sono andati in una situazione di difficoltà è proprio per la carenza di personale, anche a causa di numerose situazione di sovraffollamento legate a particolari momenti che si sono verificati durante il periodo estivo, con poi anche episodi di violenza contro gli operatori sanitari". E' il bilancio del presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi.
"Ci sono poi state alcune regioni- aggiunge- che, in maniera significativa, hanno coperto i propri errori di programmazione, a volte davvero gravi, andando addirittura a cercare personale all'estero. Mi riferisco alla Calabria, che ha cercato medici cubani, e alla Puglia, che ha richiesto medici albanesi. In questo modo, però, gli organici degli ospedali non vengono incrementati in maniera regolare, sia per ciò che riguarda gli specialisti sul territorio, sia per quanto riguarda i medici di medicina generale".
Sul tema degli errori di programmazione e sul caso Calabria erano intervenuti nei giorni scorsi anche il vicepresidente dell'Omceo Roma, Stefano De Lillo (https://www.dire.it/18-08-2022/777853-medici-dallestero-de-lillo-omceo-errore-di-programmazione-sistema-sanitario-in-crisi), e la consigliera Maria Grazia Tarsitano (https://www.dire.it/23-08-2022/778910-omceo-roma-la-vicenda-dei-medici-cubani-in-calabria-fa-discutere-serve-confronto-su-strategia).
"Piuttosto- riprende quindi Magi- si preferisce stipulare contratti con associazioni, quindi una sorta di 'caporalato sanitario' che non ha nulla di regolare, anche formale, per quanto riguarda l'attività lavorativa. In questo modo si creano danni non soltanto di natura organizzativa all'interno dell'attività di tutti i giorni, ma non si tutela nemmeno in pieno la salute dei cittadini, i quali non sanno chi si trovano di fronte".
"Tra l'altro- incalza Magi- si tratta di soggetti che non sono abilitati all'esercizio della professione medica in Italia, e le Regioni fanno riferimento alla Legge sull'emergenza. Emergenza che, però, che non è più quella del 2020... Come Ordine ci siamo già confrontati su questa situazione, che sicuramente non agevoleremo qualora le cose non dovessero essere fatte in maniera regolare".
Secondo Magi non bisognava arrivare a una situazione simile. "Oggi- afferma- bisogna prendere atto di quanto sta accadendo, e cercare di evitare piuttosto che i giovani specialisti lascino l'Italia per andare all'estero. Per farlo, però, bisogna offrire loro contratti a tempo indeterminato, che costano molto meno di quelle convenzioni fatte proprio da Calabria e Puglia. Bisogna, quindi, garantire ai giovani medici di lavorare in Italia con stipendi adeguati e legati ai parametri europei".
"Nell'immediato- afferma poi Magi- si può utilizzare gran parte del personale, anche non specialistico, e magari indirizzarlo all'interno degli ospedali con attività di supporto dell'attività specialistica che si svolge nell'arco dell'attività quotidiana. Bisogna poi considerare le attività da organizzare anche in prospettiva, sia per quanto riguarda la formazione, sia di quella dei medici in genere, soprattutto le attività future delle borse specialistiche, garantendo anche le attività per l'emergenza-urgenza, che è andata in sofferenza prima di tutte".
Secondo Magi è fondamentale che le persone non si rechino in Pronto Soccorso per futili motivi. "Per questo- informa- basterebbe portare a 38 ore tutti gli specialisti ambulatoriali che in in questo momento in Italia hanno una media oraria di 21 ore settimanali. Così facendo, si andrebbe a potenziare le strutture territoriali specialistiche. Non solo. All'interno delle Asl, i cittadini potrebbero trovare quell'offerta specialistica che eviterebbe loro di andare al Pronto Soccorso e fare i conti con infinite liste d'attesa. Il risultato sarebbe un dimezzamento delle liste d'attesa stesse e una eliminazione di afflusso improprio negli ospedali".
Magi si sofferma, infine, su una cosa che potrebbe essere fatta momentaneamente, fino almeno a normalizzare la situazione, dunque fino al 2025. "Si potrebbe aumentare la possibilità, per i medici di medicina generale, gli specialisti ambulatoriali e i pediatri di libera scelta, di andare in pensione, se vogliono, a 72 o 73 anni. Questo garantirebbe la continuità di offerta ed eviterebbe di incrementare ora una carenza già elevata".
(Fde/ Dire)
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Di seguito il comunicato dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) sulla drammatica situazione delle strutture di emergenza-urgenza, nonostante l’abnegazione degli operatori dei Pronto Soccorso. Pazienti che devono essere ricoverati e che restano anche giorni in Pronto Soccorso, con alto rischio clinico, prima di ottenere il posto letto di cui avrebbero diritto fin da subito, la gestione degli stessi affidato sempre allo stesso personale del PS, il blocco, ormai cronico delle ambulanze: tutto ciò non può che portare a gravi ripercussioni sulla celerità e la tempestività degli interventi sia in PS che da parte degli operatori del 118 sul territorio.
Il presidente dei camici bianchi capitolini, Antonio Magi: “Pazienti a rischio. Basta una volta per tutte con la precarietà e le esternalizzazioni. Chiediamo ancora una volta l’intervento delle istituzioni competenti e il coraggio di risolvere in maniera strutturale la carenza di personale, potenziando il territorio, aumentando i posti letto disponibili, abbandonando per sempre contratti anomali e affidamenti esterni che non risolvono il problema ma ne amplificano inevitabilmente gli effetti negativi”.
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Il Ministero della Salute con nota prot. n. 33551 del 22.7.2022 DGPRE-MDS-P, ha chiarito il campo di applicazione del dettato normativo di cui all' art. 162, commi 2 e 4, del D.Lgs. 31/07/2020, n. 101, con riferimento in particolare alla disciplina concernente l'obbligo formativo ECM in materia di radioprotezione.
Per consultare la nota del Ministero della Salute cliccare qui
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L’ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri esprime solidarietà e vicinanza a tutti i medici e gli operatori del Poliambulatorio San Felice, nel territorio del V distretto della Asl Roma2 in via degli Eucalupti 14, che oggi è stato oggetto di atti vandalici da parte di “no vax” che hanno imbrattato la struttura esternamente e internamente con scritte offensive e volgari.
L’Omceo di Roma esprime vicinanza e solidarietà al ministro della Salute Roberto Speranza anche lui vittima del vile attacco.
Il poliambulatorio è un presidio importante del quartiere sede di intensa attività sanitaria in favore della cittadinanza: dal centro vaccinale oggi regolarmente in servizio agli ambulatori specialistici, dsm, tsmre, disabili adulti, centrale covid, ambulatorio Stp, ambulatorio Cure Primarie etc.
L’ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri è, e sarà sempre accanto degli operatori sanitari. Scrivere frasi che equiparano gli operatori sanitari che tutelano la salute pubblica effettuando le vaccinazioni ai nazisti è un gesto grave e vile che non deve restare impunito.
Massima vicinanza alla azienda ed a tutti i medici. È deprecabile ed insopportabile questa scomposta e aggressiva attività no vax che offende quanti stanno offrendo tutta la loro professionalità garantendo con abnegazione la tutela della salute pubblica.
Auspichiamo che le forze pubbliche, prontamente intervenute, possano tempestivamente individuare i colpevoli di questi volgari atti.
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Circolare Ministero della Salute 33059-19/07/2022-DGPRE-DGPRE-P recante trasmissione dell’aggiornamento al 22 giugno 2022 del documento “Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la pandemia COVID-19 – revisione 2022”.
Per consultare la comunicazione della Fnomceo cliccare qui
Per consultare la comunicazione Ministero della Salute cliccare qui
Per consultare le indicazioni operative cliccare qui
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L’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri rende noto di aver avviato le procedure legali, in tutte le sedi amministrative, civili e penali nei confronti di chi ha diffuso, e continua a diffondere, inaccettabili e false notizie sul web, sui social e su alcuni organi di stampa che senza verificarne preventivamente la provenienza e l’attendibilità, le hanno pubblicate.
Tutto questo si è reso necessario per tutelare l’immagine dell’Ente, quella dei propri consiglieri e delle migliaia di iscritti che tutti i giorni, con il loro comportamento, salvaguardano la salute pubblica nel rispetto dell’etica professionale, delle leggi dello Stato e delle norme del codice di deontologia professionale.
Un conto è manifestare con modalità legittime le proprie ragioni e il dissenso, altra cosa è screditare l’Istituzione ed i suoi componenti con la menzogna.
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Regolamento recante: “Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti tra il Ministero della salute, i medici ambulatoriali, specialisti e generici, e le altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi) operanti negli ambulatori direttamente gestiti dal Ministero della salute per l'assistenza sanitaria e medico-legale al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile (triennio 2016-2018)”.
Per consultare la Comunicazione da parte della Fnomceo cliccare qui
Per consultare la Comunicazione Ministero della Salute cliccare qui
Per consultare la modulistica Domanda inclusione elenco sostituti cliccare qui
Per consultare la modulistica Titoli e criteri valutazione cliccare qui
Per consultare la modulistica Domanda inclusione graduatoria cliccare qui
Per consultare la modulistica Dichiarazione sostitutiva atto notorio cliccare qui
Per consultare la modulistica Autocertificazione informativa cliccare qui
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Roma, 15 giu. - "Appoggio quanto le 30 società scientifiche Fossc stanno portando avanti. In 10 anni sono stati tagliati 25mila posti letto a livello nazionale per non parlare poi della situazione molto grave in cui versano gli ospedali per la mancanza di personale che pesa sui medici dovuta ai pensionamenti. Molti dei quali prevedibili e per i quali non sono stati previsti nuovi concorsi propedeutici ad altre assunzioni. E poi l'altro grande problema da analizzare risiede nel fatto che molti colleghi ospedalieri oggi si dimettono o anticipano il momento della pensione perchè l'attività lavorativa è diventata troppo dura. Questo è sempre il risultato della carenza di personale che genera giornate e turni di lavoro infiniti e una mole enorme, in termini di responsabilità professionale. Siamo davvero assistendo a un burnout dei colleghi ospedalieri". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, alla conclusione della conferenza stampa organizzata da Fossc dal titolo il 'Servizio sanitario: la rinascita del sistema parta dagli ospedali'.
"Gli ospedali e i Pronto Soccorso negli ultimi anni- prosegue Magi- vengono letteralmente assaltati perchè è venuto meno il filtro rappresentato dai Mmg e dagli specialisti ambulatoriali sul territorio che è in crisi, anche qui per la mancata sostituzione di chi è andato in pensione. Un altro motivo che genera nuova pressione sugli ospedali, ancora di più dopo gli anni di pandemia, è la riduzione delle attività di prevenzione e screening a livello nazionale- ha sottolineato Magi- e questo fa sì che al paziente venga diagnosticata la malattia in fase più avanzata, che richiede spesso a quel punto l'ospedalizzazione con un dispendio anche maggiore in termini di costi per il Ssn".
"E ancora, il territorio è in crisi- ha aggiunto il presidente dell'Omceo Roma- perchè intere zone metropolitane importanti e quartieri non hanno i medici di famiglia in numero proporzionale agli abitanti. Manca anche un'assistenza specialistica sul territorio, perchè è saltato il meccanismo di sostituzione del personale. I medici che lavorano peraltro nel Ssn continuano ad avere una media oraria settimanale di 20 ore quando invece la loro convenzione prevede anche l'estensione a 38 ore settimanali di lavoro. Non si capisce la politica che si sta portando avanti e che non favorisce il paziente-cittadino".
"Bene potenziare- ha detto il presidente Omceo Roma- l'attività ospedaliera in termini di posti letto, elevare il numero dei medici all'attivo e potenziare veramente il territorio che deve fare da filtro affinchè l'ospedale non affoghi. La maggioranza dei pazienti non ha necessità di ricovero, possono essere curati a casa, ma se manca il territorio questi si rivolgeranno e graveranno sempre più sull'ospedale".
"Come Ordine dei medici di Roma ritengo utile la proposta lanciata oggi da Fossc e cioè di convocare un tavolo di lavoro comune per affrontare i problemi gravi e come Omceo parteciperei volentieri a questo tavolo insieme alle società scientifiche e alle organizzazioni sindacali per trovare con le Istituzioni delle soluzioni percorribili e che possano risolvere le problematiche che abbiamo", ha concluso Magi.
(Mco/ Dire)