SINO A 5 ANNI DI CARCERE PER FALSE CERTIFICAZIONI:
“NORME ASSURDE E INTIMIDATORIE CHE NON CI SPAVENTANO”
Falconi: “Così si tratta la categoria come fosse un’organizzazione a delinquere”
L’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma replica alle dichiarazioni del Ministro Renato Brunetta che nei giorni scorsi ha avanzato l’ipotesi di comminare fino a 5 anni di detenzione ai medici riconosciuti colpevoli di falsa certificazione.
Dovrebbe essere noto che il Codice Penale vigente, da sempre, prevede il reato di Falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 C.P.), per la cui violazione sono previste, a carico dei medici che se ne rendano responsabili, sanzioni equilibrate, in linea con il corpo complessivo delle norme.
Del pari, dovrebbe essere noto che il Pubblico Ministero, quando esercita l’azione penale nei confronti di un impiegato dello Stato o di altro Ente pubblico (ed è il caso dei medici ospedalieri), ha l’obbligo di dare notizia dell’imputazione all’autorità dalla quale l’impiegato pubblico dipende (art. 129 disp. di attuazione al codice di procedura penale).
Avere proposto di aumentare fino a 5 anni la pena massima prevista per una tale fattispecie, vuol dire di fatto additare all’opinione pubblica l’intera classe medica, quasi che la stessa fosse protagonista di gravi e illegali comportamenti.
L’inasprimento delle sanzioni, infatti, nell’immaginario collettivo è associato a fenomeni di grave e significativo allarme sociale.
“A tal proposito appare a dir poco stupefacente che la falsità ideologica in certificazione sia di fatto assimilata, in quanto a sanzioni, alla corruzione, prevista all’articolo 319 del codice penale e, addirittura, all’associazione a delinquere contemplata dall’articolo 416”, commenta Mario Falconi, Presidente dell’Ordine romano dei camici bianchi.
Nel ricordare che spesso il certificato medico è redatto in base a notizie cliniche fornite dal paziente non sempre obiettivabili, l’Ordine invita tutti i medici, anche come forma di protesta, ad apporre sui certificati, soprattutto su quelli rilasciati per prognosi brevi, la seguente dicitura:
NOTA BENE: CERTIFICATO REDATTO SULLA BASE DELLE NOTIZIE CLINICO- ANAMNESTICHE CHE NON E’ STATO POSSIBILE OBIETTIVARE ALL’ATTO DELLA VISITA MEDICA.
L’Ordine in ogni caso ribadisce la netta opposizione ad una norma che giudica incongrua, ingiusta ed intimidatoria nei confronti dell’intera categoria medica, nonché priva di reale utilità.
Roma, 25 maggio 2009