Roma, 12 gen. - "Dobbiamo pensare che il virus ha delle varianti e la variante omicron del Covid-19 era già conosciuta per la sua alta contagiosità. Il fatto è proprio essere coperti dal vaccino, anche con la terza dose, che, anche se una persona dovesse risultare positiva, sicuramente risolve il problema con una sintomatologia generalmente abbastanza lieve, tranne che una persona soffra di patologie di altro tipo che, chiaramente, vanno a complicare la situazione". Così il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ospite di 'Genetica oggi', condotta da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus.
Magi ha proseguito spiegando che "se noi vediamo i numeri dei contagi di questi giorni in Italia, e mi riferisco ai positivi, rispetto a quelli che avevamo in passato nelle ultime due fasi, vediamo che in questo momento è il doppio, se non il triplo delle volte precedenti. Però se andiamo a vedere la situazione a livello ospedaliero per quanto riguarda i numeri delle terapie intensive e dei ricoveri, chiaramente ci rendiamo conto che la situazione è migliore".
Il presidente dell'Omceo Roma ha aggiunto inoltre che "non si può ancora parlare di virus endemico, ad oggi stiamo vivendo una situazione pandemica che poi si differenzia nel mondo. Ad esempio, non abbiamo contezza in questo momento della situazione della variante omicron nei Paesi orientali. È chiaro che per il futuro l'andamento sarà quello relativo a una infezione che diventerà endemica, come l'influenza stagionale".
Magi ha sottolineato, però, che "avere oggi strumenti come il vaccino per prevenire, come facciamo con l'influenza, ed avere strumenti per curare i pazienti, come gli antivirali e le terapie monoclonali, ci garantisce una situazione nettamente migliore rispetto a quando tutto ha avuto inizio".
Secondo il presidente dell'Ordine dei medici di Roma "è fondamentale far girare il meno possibile il virus per eliminare molte varianti, altro motivo per cui è molto importante la campagna vaccinale".
In merito a possibili lockdown mirati, su base regionale o 'cuciti a misura' sulle grandi città, Magi ha affermato che "non sempre la teoria e la pratica vanno di pari passo. Noi abbiamo indicazioni teoriche molto importanti e che dobbiamo consigliare sotto l'aspetto sanitario. Da quel momento bisogna metterle in pratica. Però sappiamo poi che il Servizio sanitario in questo momento è in sofferenza per la mancanza di operatori: non possiamo curare altri pazienti se non quelli Covid perchè vanno ad occupare spazi e posti letto, non possiamo fare interventi chirurgici, non possiamo realizzare molte di quelle cose che avremmo potuto fare".
Il presidente dell'Omceo Roma ha quindi precisato: "È chiaro che se ci chiudessimo in casa come abbiamo fatto la prima volta il virus sparirebbe. Ma non si può richiudere il Paese. Oggi abbiamo sicuramente condizioni migliori e possiamo controllare il virus. Con i dati alla mano, solo in situazioni particolari e straordinarie, il lockdown locale può essere una soluzione ma non è certamente una ricetta che possa valere su tutto il territorio nazionale".
Il Lazio è tra le regioni che nei prossimi giorni rischiano di tingersi di 'arancione'. "Io ritengo che in questo momento la situazione sia ancora sotto controllo- ha osservato- anche se la situazione è piuttosto pesante. Ce lo dicono i colleghi, che al lavoro sono stremati". E, purtroppo, a volte anche sottoposti a violenze fisiche e psicologiche. "Molti vengono minacciati da pazienti, accompagnati dai propri avvocati, che chiedono garanzie sull'esito della vaccinazione- ha detto Magi- Fortunatamente c'è una grande collaborazione tra l'Ordine dei medici di Roma e l'Ordine degli avvocati di Roma, perchè l'etica non vale solo sulla parte medica ma su tutte le professioni".
Per Magi "dobbiamo tutti quanti abbassare i toni. Abbiamo un problema comune che si chiama Covid. Possiamo risolverlo tutti quanti insieme. Rispettiamo le regole, anche chi è positivo e non è malato, visto che la maggioranza non ha infatti sintomi.
L'importante poi è andare a coprire il più possibile tutte le persone con la vaccinazione, per trasformare quindi la pandemia in una endemia che ci porteremo avanti per i prossimi anni. Il vaccino per l'influenza che facciamo ogni anno, per esempio, non è mai lo stesso di quello dell'anno precedente".
Per Magi comunque la ricetta per uscire prima dal Covid è una: "Fino a quando l'obbligo vaccinale non sarà esteso a tutti, è evidente che molti potranno continuare a fare il tampone per recarsi al lavoro o per svolgere determinate attività. Credo si debba avere il coraggio di prendersi tutti quanti le proprie responsabilità e dire che oggi c'è una situazione che possiamo risolvere con la copertura vaccinale. Così come stiamo facendo per gli ultra cinquantenni possiamo farlo per gli altri, affermando che c'è l'obbligo vaccinale".
Infine, il presidente dell'Omceo Roma ha tenuto a ricordare che "il vaccino, oltre a servire a noi stessi, serve per quanti non si possono vaccinare. Si tratta di persone che hanno patologie particolari che non gli consentono di vaccinarsi: si tratta di garantire gli immunodepressi, i 'fragili'. Noi dobbiamo tutelare tutti, anche chi non può vaccinarsi davvero".
(ascolta l'intervista di Magi)
(Red)