In allegato il comunicato relativo all’incontro tenutosi tra l’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma e le organizzazioni sindacali di categoria del territorio laziale per recepire le osservazioni in merito al servizio ambulatoriale “See&Treat” (“Vedi&Tratta”) attivato presso il Presidio Sanitario Integrato Santa Caterina della Rosa da parte dell’ASL-RMC, dedicato alle cosiddette urgenze minori e gestito soltanto da professionalità infermieristiche.
All’incontro tenutosi presso la sede dell’Ordine capitolino hanno preso parte praticamente tutte le sigle rappresentative dei camici bianchi: Anaao-Assomed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Cimo, Cimop, C.I.Pe, Cisl Medici, Co.Si.P.S. Fassid, Fesmed, Fimmg, Fimp, Smi Lazio, Smi Fvm Lazio, Snami, Spes, Sumai, Uil Medici, Ugl Medici.
La mancanza di garanzie per la tutela della salute del paziente è stato il rilievo comune a tutti gli interventi. Ma è stato anche evidenziato il rischio per un medico di commettere il reato di falso ideologico in atto pubblico, laddove egli si prestasse a validare e certificare ex post e a distanza le decisioni prese dall’infermiere: cioè senza aver prima e personalmente visitato il paziente. Unanime, quindi, l’indicazione all’Ordine di chiedere alla Regione Lazio un confronto urgente per esaminare congiuntamente e compiutamente tali criticità, come pure i reali costi e benefici per il Servizio Sanitario Regionale.
Inoltre, sulla base di quanto emerso, è stata avanzata la possibilità di presentare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica e un ricorso alla Corte dei Conti per verificare l’effettivo “costo zero” dell’iniziativa attuata dalla Direzione Generale della ASL RmC.