In allegato il comunicato nel quale l'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma esprime forte preoccupazione per il servizio denominato "SEE AND TREAT" ("Vedi e Tratta") attivato dal 23 marzo scorso presso il Presidio Sanitario Integrato Santa Caterina della Rosa nel Distretto Sanitario 6 dell'ASL-RMC. Presso tale Presidio, infatti, opera un ambulatorio affidato a infermieri che intende offrire - a pazienti con età anagrafica a partire dai 6 anni - soluzioni a "urgenze minori" e "trattare problemi non complessi che possono riguardare diverse branche (oculistica, otorinolaringoiatria, problemi muscolo-scheletrici, odonto-stomatologici, gastrointestinali, urinari, traumatologici, dermatologici)" e altre patologie elencate nella delibera aziendale n. 384 del 20/03/2015.
Per l'Ordine capitolino tale iniziativa appare del tutto inappropriata e, nel percorso di diagnosi, terapia e dimissione, rappresenta una pericolosa deviazione dalle competenze mediche verso quelle infermieristiche; quest'ultime non possono, infatti, sostituirsi al ruolo di valutazione e decisione svolto dal medico grazie alla sua lunga formazione e specializzazione nelle varie branche, senza mettere a rischio sicurezza e diritto alla salute dei pazienti, in particolare quando essi sono nei primi anni di vita.
"Su questo punto occorre essere estremamente chiari: non è possibile attribuire la valutazione di quali problemi siano realmente non complessi e affidare la gestione di urgenze, per quanto minori, a competenze professionali diverse da quelle mediche", avverte il presidente dei camici bianchi di Roma, Roberto Lala. "Ciò senza voler minimamente intaccare la considerazione che questo Ordine ha per il fondamentale ruolo svolto dalle professionalità infermieristiche."
Per avere conoscenza diretta delle motivazioni che hanno portato a istituire il servizio "See and Treat", nonché delle sue modalità attuative, ieri lo stesso Lala ha voluto incontrare e ascoltare i vertici dell'ASL RMC: il d.g. Carlo Saitto e il direttore sanitario Marina Capasso.