CASO CUCCHI, “EVENTO-SENTINELLA” DI UN SISTEMA DA RIFORMARE: RECEPITO LO SPIRITO DELLE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE MARINO
Un “pool” di esperti esterni all’Ordine capitolino seguirà gli sviluppi giudiziari della vicenda
Un “pool” di esperti esterni all’Ordine capitolino seguirà gli sviluppi giudiziari della vicenda
Si è riunito ieri sera il Consiglio Direttivo straordinario dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma che ha esaminato gli ultimi sviluppi della vicenda che ha portato al decesso di Stefano Cucchi. I membri del Consiglio hanno unanimemente condiviso la relazione del Presidente dell’Ordine, Mario Falconi; in particolare sono state stigmatizzate le notizie, riferite dai mezzi d’informazione, circa la possibilità di salvare il giovane detenuto tramite la somministrazione di un semplice “bicchiere di acqua e zucchero”, con la conseguenza di configurare il reato di abbandono di incapace a carico dei medici e degli infermieri che l’avevano in cura. Il vertice dell’Ordine ha inoltre fatto proprie le nove proposte conclusive della Commissione parlamentare sul Servizio Sanitario Nazionale presieduta dal Senatore Ignazio Marino, da cui si evince chiaramente che il caso Cucchi - al di là delle responsabilità dei singoli da accertare - va considerato un “evento-sentinella” di un sistema giudiziario-carcerario-sanitario “malato” che è urgente e indispensabile riformare.
Il Consiglio dell’Ordine ha altresì ribadito con forza che non potranno essere tollerate aree di impunità e che esclusivamente nelle aule giudiziarie potrà e dovrà essere fatta totale chiarezza sulla vicenda, nel primario interesse di tutta la collettività e, soprattutto, della famiglia Cucchi così duramente provata. Soltanto per questa via - è stata l’indicazione emersa dal vertice dell’Ordine dei medici capitolini - potranno essere anche fugati eventuali dubbi e sospetti sulla volontà di perseguire valutazioni imparziali fra tutte le persone implicate, a vario titolo, in questa tragica vicenda.
L’Ordine in spirito di servizio, quale Organo ausiliario dello Stato a tutela dei cittadini, ha deciso di far affiancare il Consiglio da una Commissione di esperti di varie branche della medicina, indicati da Ordini di altre città italiane, presieduta da una personalità non appartenente alla categoria medica, individuata con probabilità in un costituzionalista. Tale Commissione avrà il compito di analizzare criticamente tutti i documenti processuali ufficialmente prodotti e di collaborare a concretizzare iniziative tese al miglioramento della qualità dell'assistenza dei carcerati, siano essi malati e/o fragili, in assoluta sintonia con le proposte riformatrici espresse dalla Commissione parlamentare.
Infine, tutti gli operatori sanitari, ed in particolare medici ed infermieri, devono essere messi in condizione di operare nelle migliori condizioni possibili, data la delicatezza del compito loro affidato, nello spirito di quanto previsto al punto d) delle proposte della Commissione parlamentare in cui si dichiara che: “…. nella scelta del percorso sanitario da seguire, la destinazione del detenuto ad una determinata Struttura non può essere decisa facendo prevalere sulle necessità cliniche le esigenze dell’Amministrazione penitenziaria legate ad un eventuale carenza d’organico”.
Roma, 5 maggio 2010