MEDICI E ODONTOIATRI CONTRO LE NORME DELLA REGIONE LAZIO
FALCONI: “SONO IL FRUTTO DI UNA DEGENERAZIONE BUROCRATICA”
L’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma critica le disposizioni emanate di recente dalla Regione Lazio per regolamentare l’apertura degli studi professionali. Secondo l’Ordine, infatti, nonostante i numerosi incontri e le intese raggiunte con i massimi vertici politico-istituzionali ed amministrativi della Regione, protrattisi per oltre un anno, tali norme non rispettano quanto concordato, se non in minima parte. Per contro è stato previsto un sistema autorizzativo oltremodo complicato, costoso, che comporta un vero e proprio ostacolo a dette aperture. Tutto ciò determina danni evidenti per medici e odontoiatri ma impedisce anche una migliore diffusa e capillare assistenza ai cittadini del Lazio. “Tra l’altro sembra siano state concesse autorizzazioni a strutture di grandi dimensioni – commenta Mario Falconi, Presidente dell’Ordine - sostenute da soci con ingenti capitali economici, nelle more di emanazione da parte della Regione delle nuove disposizioni. A tale proposito il nostro Ordine già da tempo ha chiesto ai Nas ed alla stessa Regione Lazio di effettuare le opportune verifiche”.
Su sollecitazione anche della Commissione Albo Odontoiatri di Roma e di rappresentanti sindacali di medici e odontoiatri, il Presidente Falconi ha richiesto ufficialmente un incontro urgente al Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e al Vicepresidente, Esterino Montino, al fine di riportare un clima di serenità nei rapporti tra l’istituzione ordinistica e quella regionale, “evitando così – sottolinea Falconi - un contenzioso strutturale e permanente cui, date le note difficoltà in cui si dibatte la sanità regionale, si potrebbe e dovrebbe fare volentieri a meno”.
Roma, 31 luglio 2009
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