Sono di recente pervenute notizie da parte di iscritti che, a seguito di ispezioni del N.A.S., sono stati disposti provvedimenti di chiusura di studi, anche per la mancanza di preventiva autorizzazione per l’apertura della struttura specialistica interessata.
A prescindere, ovviamente, da provvedimenti di carattere particolare, riguardanti altre inadempienze, va precisato che, anche grazie ai ripetuti interventi dell’Ordine presso la Regione Lazio, i medici e gli odontoiatri possono aprire il proprio studio, mediante invio alla Regione di un atto di notorietà con il quale il professionista dichiara che lo studio risponde ai requisiti minimi di cui all’art. 5, comma 1, lett. a) della legge n. 4 del 2003.
Risulta, infatti, modificato con l’art.1, comma 77, della legge regionale 11.08.2008 n. 14 recante “Assestamento del Bilancio annuale e pluriennale 2008/10 della Regione Lazio” (pubblicata sul B.U.R.L. 14.08.2008 S.O. n. 98 al B.U.R.L. n. 30 del 14.08.2008), l’art. 5 della legge n. 4 del 2003, con la previsione della predetta semplificazione, più volte richiesta dall’Ordine.
Ai fini, comunque, di dirimere eventuali aspetti contrastanti delle procedure di cui trattasi, è stato sollecitato un nuovo incontro con i vertici regionali e con il Comando del N.A.S.