Roma, 1 mar. - "Circa 400 medici nel Lazio non sono ancora stati vaccinati o perche' hanno patologie per le quali, se sono al di sotto dei 65 anni, non possono ricevere le dosi di AstraZeneca ma solo quelle di Pfizer o Moderna, o perche', e sono molti, non sono ancora stati chiamati". Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito ai medici vaccinati nel Lazio.

GIUSTO AVVIARE CAMPAGNE, MA A MMG DOSI INSUFFICIENTI - "Continuiamo giustamente ad aprire le campagne vaccinali a tutti quanti e il prima possibile ma il problema e' che il numero dei vaccini non e' sufficiente. È come se invitassimo tante persone a cena ma con un solo piatto di pasta da dividere per tutti" aggiunge il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito all'avvio delle vaccinazioni anti-Covid dai medici di medicina generale.

"Voglio far notare che ogni medico di famiglia avrebbe a disposizione soltanto due fiale per fare le vaccinazioni- prosegue Magi- che corrispondono alla possibilita' di vaccinare pochissime persone, quindi non si inciderebbe comunque in maniera importante sul problema". Appena arriveranno i vaccini, conclude Magi, i "4.354 medici di famiglia nel Lazio saranno tutti quanti operativi al 100%".

CHIUSURA SCUOLE? CI SONO VARIANTI, E BAMBINI VETTORI EFFICACI VIRUS - "Sono pienamente d'accordo con l'assessore D'Amato, purtroppo la situazione e' quella che e' e le varianti stanno girando molto nelle scuole" dice ancora Magi, in merito al rischio di chiusura delle scuole nel Lazio per contenere la diffusione del virus, di cui oggi ha parlato anche l'assessore alla Sanita' della Regione, Alessio D'Amato, a margine dell'avvio dei tamponi per gli studenti dell'Universita' Sapienza di Roma.

"Si e' abbassata molto l'eta' degli infettati, quella media e' di 44 anni, e i bambini sono vettori terribilmente efficaci per quanto riguarda la diffusione del virus- prosegue Magi- perche' quando tornano a casa incontrano i genitori e i nonni i parenti ed e' proprio li', nelle case, che si abbassa la nostra capacita' di difesa perche' togliamo le mascherine e non rispettiamo piu' il distanziamento".

Per Magi allora "bisogna intervenire in qualche modo", perche' la scuola rappresenta un "luogo di diffusione del virus e quindi un motivo di allarme. Anche durante la stagione influenzale la scuola e' uno dei primi vettori di contagio". Ed e' "difficile convincere i piu' giovani a mantenere la mascherina, a non abbassarla, a non toccarla e ad igienizzarsi sempre le mani- sottolinea ancora Magi- far rispettare queste regole diventa poi molto complesso soprattutto per quanto riguarda i bambini piu' piccoli". Dobbiamo insomma "evitare che il virus circoli, specialmente in un momento come questo in cui ancora non abbiamo un numero sufficiente di vaccini", aggiunge Magi, che si dice infine "molto preoccupato" per gli assembramenti a cui stiamo assistendo nei fine settimana.

(Cds/Dire)