Roma, 16 dic. - "E' giusto partire il prima possibile con la vaccinazione anti-Covid, ma dalle parole dell'assessore alla Sanita' del Lazio, Alessio D'Amato, non ho capito chi materialmente inoculera' questa prima tranche di duecentomila dosi. Inoltre, e' chiaro che si partira' dal personale degli ospedali pubblici, ma non bisogna dimenticare tutti i professionisti che operano nella sanita' privata".
Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi."Non siamo stati coinvolti, manca un tavolo di coordinamento- ha aggiunto Magi- Ma se D'Amato almeno ha messo su carta qualcosa, il piano nazionale del commissario Domenico Arcuri sappiamo che c'e' ma nessuno lo ha visto".
SERVE RIGORE, RISCHIO NON SOPPORTARE TERZA ONDATA - "Io sono per attuare il rigore durante le festivita', perche' se i numeri crescono c'e' il grosso rischio che nel Lazio non si riesca a sopportare la terza ondata" ha aggiunto poi Magi.
"Non dobbiamo ripetere gli errori estivi. La campagna di vaccinazione antinfluenzale- ha continuato- non e' andata come si voleva, ora ci manca soltanto l'arrivo dell'influenza per paralizzare gli ospedali". Secondo Magi, inoltre, anche le cliniche private che avrebbero dovuto smaltire gli interventi "non stanno rispondendo come previsto. Ci sono operazioni che al momento sono sospese, mentre il nostro personale lavora ininterrottamente e abbiamo colleghi in 'burnout'".
Per questo motivo il presidente dell'Omceo Roma ha scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, e all'assessore regionale alla Sanita', Alessio D'Amato. "Non bisogna mandare messaggi contraddittori come e' avvenuto con il cashback. Prima lo mettiamo e poi ci lamentiamo se le persone girano per strada. Adesso ci vuole rigore".
(Mel/ Dire)