Roma, 21 gen. - "Chiediamo di rispettare i tempi (120 giorni) per l'apertura anche degli ambulatori e dei poliambulatori medici ed odontoiatrici, non soltanto nell'interesse della professione, ma soprattutto per quello della salute pubblica del cittadino. Un maggior numero di operatori e di strutture sul territorio danno piu' offerta di salute e garantiscono al tempo stesso una maggiore competitivita', anche dal punto di vista economico sanitario per il cittadino". La richiesta arriva dal presidente della Cao (Commissione Albo Odontoiatri) di Roma, Brunello Pollifrone, intervistato dall'agenzia Dire oggi a Roma in occasione del convegno 'Nuovo regolamento regionale sulle autorizzazioni sanitarie. Cosa cambia per medici ed odontoiatri?' promosso dall'Omceo Roma. L'incontro si e' svolto nell'aula Roberto Lala. "Abbiamo chiesto oggi che il termine di apertura delle strutture sia 'perentorio', nel senso che ci siano delle certezze nei famosi 120 giorni. Questo vuol dire che secondo noi, come Ordine dei Medici di Roma, in 120 giorni la procedura deve essere chiusa e, qualora non lo fosse, bisogna dare la possibilita' di aprire le strutture anche in attesa dei controlli".Ha spiegato Pollifrone che la questione cammina su due binari: "Il primo e' aprire uno studio sia medico sia odontoiatrico, quindi un'attivita' professionale che, con nostra grande soddisfazione, la Regione da' la possibilita' di aprire in tempi brevissimi- ha sottolineato- un'altra cosa e' aprire invece una struttura medica oppure odontoiatrica, quindi un poliambulatorio o un ambulatorio. Nel primo caso l'apertura puo' essere immediata: se non si fa attivita' invasiva avviene subito, in 24 ore; se si fa invece attivita' invasiva si manda la documentazione alla Regione e, nel momento in cui la stessa recepisce il documento (quindi se si invia per Pec anche in questo caso in 24 ore), l'apertura dello studio puo' avvenire prima dei controlli successivi degli organi di vigilanza delle Asl. Quanto ai 120 giorni, questi si riferiscono soltanto alle strutture mediche ed odontoiatriche. E per strutture intendiamo quei luoghi dove c'e' una complessita' organizzativa che supera il singolo professionista; rientrano in questa categoria per esempio gli ambulatori e i poliambulatori sia medici sia odontoiatrici. In quel caso 120 giorni e' il limite massimo".Quindi un tempo "si doveva organizzare l'apertura, presentare la documentazione e attendere i controlli delle Asl e quelli relativi alle autorizzazioni del municipio che hanno a che fare con l'urbanistica. In questo caso- fa sapere il presidente della Cao Roma- si supera invece la parte urbanistica e si aspettano soltanto i controlli delle Asl, oltre alle procedure regionali, e il tutto si deve concludere ordinatoriamente in 120 giorni. E sottolineo la parola 'ordinatoriamente' perche', come gia' ho ribadito, non si tratta di un termine perentorio". Quanto alle Societa' tra professionisti, anche in questo caso "ci vuole una norma che dia delle certezze- ha aggiunto Pollifrone- La Stp non e' altro che uno studio equiparato ad uno associato, questo va chiarito definitivamente. È capitato invece che qualche funzionario regionale non abbia dato la possibilita' di aprire subito lo studio perche' lo equiparava ad una societa', quindi ad un ambulatorio, con tempi tecnici piu' lunghi. Questo per noi non va bene, abbiamo chiesto in modo chiaro che venga tutto normato in tempi brevi. Tra l'altro una normativa che semplifica tutto e che da' la possibilita' di aprire uno studio Stp in tempi veloci ci metterebbe come prima regione d'Italia ad aver normato e ad aver dato una risposta esplicativa a questo tipo di apertura.Ci auguriamo che la Regione risponda in tempi brevi- ha concluso- noi abbiamo gia' mandato una nota e siamo in attesa che questa venga recepita".