Roma, 30 set. - "Se e' necessario che ad ogni raffreddore o starnuto un bambino faccia un tampone? Il rischio oggi e' quello di sovraccaricare il numero di tamponi richiesti, specialmente con le scuole aperte, ma al momento non abbiamo altre soluzioni". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall'agenzia Dire.

"Per evitare i contagi- prosegue Magi- in questo momento e' necessario essere il piu' prudenti possibili e fare i tamponi.

Certo e' che se al primo segnale ci si ritrova a dover fare un tampone laásituazione diventa complessa. Cosi' come sarebbe la 'fine' se per ogni bambino che arriva a scuola e fa un colpo di tosse tutti i suoi compagni fossero costretti a tornareáa casa e a fare i tamponi tutti i giorni". Il tampone, aggiunge il presidente dell'Omceo Roma, non e' una "passeggiata di salute- aggiunge Magi- e si stanno sperimentando altri tipi di test, che speriamo siano meno invasivi".

TAMPONI A TUTTI, MA POI DISCUTIAMO SU STADI... -"Quello che e' sconfortante e' che facciamo fare i tamponi ai bambini per ogni starnuto, ma poi ci ritroviamo a discutere se far entrare o meno 25mila persone dentro ad uno stadio" continua Magi.

"Nel nostro Paese esistono delle contraddizioni- prosegue- a volte prevalgono motivi economici su motivi sanitari, ma bisogna andare per priorita' e fare delle scelte, oltre che essere piu' coerenti". Quindi secondo lei, di riaprire gli stadi, ovviamente con ingressi contingentati, proprio non se ne parla? "Assolutamente no- risponde Magi alla Dire- il problema non e' far mantenere le distanze dentro lo stadio, ma far entrare e poi uscire 25mila persone ai cancelli. Non credo che riuscirebbero a rimanere a due metri di distanza gli uni dagli altri...".

Aggiunge Magi: "Lo abbiamo visto con le scuole: che senso ha che gli studenti tengano le mascherine per cinque ore di fila se poi non appena escono si baciano e si abbracciano?". Altra questione, secondo il presidente dell'Omceo Roma, riguarda gli "assembramenti" dei genitori davanti alle scuole: "Accompagnano e vanno a riprendere i figli per timore dei contagi sugli autobus, ma cosi' e' aumentato anche il traffico. Bisognava organizzarsi prima, sei mesi fa". Lo stesso, ricorda ancora Magi, e' accaduto con la questione mascherine: "All'inizio mancavano i dispositivi di protezione individuale, che sono arrivati tardi e che invece avremmo dovuto avere a disposizione prima. Per questo voglio fare un appello: monitoriamo la disponibilita' delle mascherine- conclude- perche' se dovesse scoppiare di nuovo un'emergenza non dobbiamo ritrovarci a fare il mercato nero".

IN MOLTI NON FANNO TAMPONE, TEMONO PERDERE TEMPO - "Soprattutto in una grande citta' come Roma, capita che le persone non vadano a fare il tampone perche' temono di perdere un'intera giornata. Cosi', il piu' delle volte, si convincono di avere solo un raffreddore" dice ancora Magi.

"A questo si sta aggiungendo il fatto che per avere l'esito del test, a volte, si devono aspettare giorni- aggiunge- con persone a casa in attesa di tornare a lavoro". Secondo il presidente dell'Omceo Roma, e' pero' necessario che i cittadini siano "pazienti, perche' purtroppo e' una guerra contro il virus. Quando durante la Seconda guerra mondiale gli aerei sganciavano le bombe tutti quanti correvano nei rifugi. Dobbiamo fare lo stesso".

IN ITALIA SU 39 TAMPONI 1 È POSITIVO - "La Campania e' la Regione con piu' casi in Italia? Questo dato non ha alcun significato, dipende dal numero di tamponi che si fanno" dice il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito al 'salto in avanti' della Campania, che in una settimana ha avuto 1.796 positivita' (+38%), scavalcando Lombardia e Lazio.

"Il numero di persone risultate positive ad un tampone dipende da vari fattori, non e' significativo a livello statistico- prosegue- da' solo un segnale di quello che si sta cercando, servirebbe piuttosto avere un numero 'indice', cioe' sapere ogni giorno quanti positivi ci sono per tampone. In questo momento la media nazionale e' di un positivo per 39 tamponi fatti. Non abbiamo questo rapporto regione per regione- conclude Magi- quindi dire che una regione e' al primo posto non ha logica".

(Cds/ Dire)